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Cronaca Cologna Veneta / Via Stradone Sabbion

Accusato di tentata violenza sessuale alla sagra, gli amici: «Il colpevole è un altro»

Sarebbe a piede libero il "vero" colpevole del tentato abuso ai danni di una 18enne durante la sagra di San Rocco ad agosto. A sostenerlo gli amici del 23enne accusato, ora in carcere

Una visita inaspettata e, di certo, poco gradita, quella ricevuta a casa dalla famiglia della giovane di soli 18anni che quest'estate, durante la sagra di San Rocco, aveva poi raccontato di essere stata assalita e palpeggiata da uno sconosciuto. Tre persone, connazionali ed amici del cittadino marocchino poi fermato e incarcerato poiché ritenuto essere responsabile della tentata violenza sessuale alla sagra, si sarebbero presentate a casa della vittima per sostenere che, in realtà, il responsabile dell'accaduto non è l'uomo detenuto a Montorio, bensì un altro soggetto. A rivelare questo nuovo capitolo della vicenda è stato Stefano Nicoli dalle pagine del quotidiano L'Arena, spiegando inoltre che i tre amici dell'uomo accusato, avrebbero anche fornito una fotografia del presunto "vero" colpevole della tentata violenza sulla 18enne alla sagra.

Il padre della ragazza, comprensibilmente scosso da questa singolare visita nella propria abitazione, ha quindi deciso di rivolgersi ancora una volta ai carabinieri per riportare quanto avvenuto. I tre amici del 23enne marocchino detenuto nel carcere di Montorio, avrebbero inoltre consegnato al padre della giovane anche una lettera, siglata dallo stesso uomo accusato e fatta recapitare dal penitenziario, nella quale quest'ultimo rivendicherebbe la propria innocenza.

Si è dunque trattato di uno scambio di persone? Il presunto "vero" responsabile è quello della fotografia fornita dai tre al padre della vittima, oppure l'uomo ufficialmente accusato e detenuto in carcere in attesa del processo? E ad ogni buon conto, chi è l'uomo della foto e per qual motivo, nel caso fosse innocente, verrebbe accusato in modo così esplicito dai tre che hanno fornito la sua immagine al padre della vittima? Domande alle quali certamente i carabinieri di Cologna Veneta proveranno a dare risposta, nella consapevolezza inoltre che, ora, la famiglia della giovane vittima, persino nella propria abitazione, teme di non essere del tutto al sicuro.

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