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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca San Zeno / Stradone Porta Palio

Staking e sessismo in accademia militare. «Se voglio, una persona la distruggo»

Un tenente colonnello che era a capo del centro ippico dell'accademia di Modena rischia il processo. Su di lui ha indagato anche la procura militare di Verona

Sistematiche vessazioni nei confronti dei propri sottoposti, condite con la minaccia di rovinare le loro carriere. Ed umiliazioni anche di natura sessista, con allusioni e body shaming, fino ad avvilenti punizioni come quella di lavare più volte i genitali dei cavalli anche quando non era necessario. Di questo e non solo è accusato un tenente colonnello dell'esercito che in questi giorni ha ricevuto l'avviso di fine indagine. Su di lui sono stati aperti due fascicoli, uno dalla procura di Modena e l'altro dalla procura militare di Verona, le quali sono pronte a chiedere il rinvio a giudizio dell'ufficiale.

I reati contestati sono quelli di stalking, violenza privata con abuso di potere e minaccia ai propri inferiori e si riferiscono a fatti accaduti tra il 2019 e il 2021 all'interno del centro ippico militare dell'accademia di Modena. Accademia in cui l'accusato è ancora operativo, come riporta ModenaToday, anche se trasferito ad una mansione diversa da quella di capo del centro ippico.
Le indagini sono partite dalle segnalazioni delle vittime riferite al comandante dell'accademia, il quale le ha trasmesse all'autorità giudiziaria per gli accertamenti. Le vittime sono sia uomini che donne e non sono allievi ufficiali ma personale dell'esercito addetto alla cura dei cavalli. Nei loro confronti, l'ufficiale avrebbe abusato del proprio potere, costringendoli ad essere sempre a disposizione, anche al di fuori dell'orario di lavoro, o a subire rimproveri e scatti d'ira ingiustificati. Le militari hanno inoltre raccontato di comportamenti sessisti da parte del loro superiore, con molestie e commenti sgradevoli sull'aspetto fisico. E per chi non lo avesse assecondato ci sarebbero state punizioni umilianti, come il lavaggio dei genitali dei cavalli o le ritorsioni sulle carriere. «Tu non sai di cosa sono capace - avrebbe detto l'indagato - Io se voglio una persona la faccio impazzire fino al congedo. Se voglio fare male ad una persona la distruggo attaccandomi al collo senza dargli respiro, non la lascio più fin quando non l'ho distrutto. Sarei capace di inventarmi qualsiasi cosa sul suo conto anche personale pur di distruggere lui e la sua famiglia».

In una nota riferita da Ansa, l'esercito promette «tolleranza zero nel perseguire comportamenti inaccettabili per la forza armata». Le ipotesi di reato sono state giudicate «molto gravi» dal'esercito che ha annunciato la promozione di azioni «per tutelare l'immagine della forza armata».

Da parte sua, il tenente colonnelo e i suoi avvocati sono convinti di poter dimostrare l'infondatezza della accuse. I legali dell'indagato hanno riferito che l'ufficiale «operava in contesto per sua natura gerarchico, con conseguente, quotidiano, controllo da parte degli ufficiali superiori. Forte anche dei tantissimi messaggi di affetto pervenuti anche da parte di ex allievi e di soldati, l'ufficiale è sereno e nutre piena fiducia nella magistratura».

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