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Cronaca Roncà

Aveva appena abbattuto delle specie protette: scoperto dalla Polizia provinciale

Quando gli agenti sono arrivati per un controllo di routine, aveva dichiarato loro di non aver ancora "preso" alcun volatile, ma una breve ispezione del terreno circostante ha sconfessato le sue parole e lo ha messo nei guai

Gli agenti del Corpo di Polizia provinciale, nella giornata di martedì, si sono avvicinati ad un appostamento fisso di caccia all'interno del comune di Roncà, per svolgere un semplice controllo di rito. 
L'uomo presente ha dichiarato candidamente alle forze dell'ordine di non aver ancora abbattuto alcun uccello, poiché fino a quel momento non ve n'era traccia. È partita così l'ispezione del terreno circostante, dove sono stati trovati morti un tordo bottaccio e di un merlo, specie cacciabili, e anche di un ciuffolotto, due capinere ed un frosone, specie che invece risultano essere protette. I corpi degli animali trovati erano ai primi stadi di irrigidimento, circostanza che ha confermato agli agenti l'ipotesi che fossero stati uccisi da poche ore. 

L'omessa segnatura dei capi abbattuti, per evitare di scalarli da carniere regionale consentito, comporta una sanzione amministrativa, ma l'abbattimento di specie particolarmente protette comporta una denuncia penale per cui è previsto l'arresto fino a 8 mesi e il sequestro del fucile.
Durante la perquisizione che ne è seguita inoltre, la Polizia provinciale ha sequestrato anche il richiamo acustico elettromagnetico dotato di telecomando, uno strumento vietato.

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