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Cronaca Zai / Viale del Piave

Circa 3mila veronesi sono affetti da Malattie infiammatorie croniche intestinali

All’Hotel Leon d’Oro, in viale Piave 5 a Verona, si terrà un focus che avrà come tema la diagnosi precoce di queste malattie altamente invalidanti, che possono causare danni anche ad altre parti del corpo

Sono almeno tremila i veronesi affetti da Malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici o Ibd dall’inglese inflammatory bowel disease), come Morbo di Crohn e Rettocolite ulcerosa. Patologie altamente invalidanti che possono causare danni anche ad altre parti del corpo come occhi, articolazioni oltre a un grande disagio psicologico per i malati e le loro famiglie.
Malattie spesso diagnosticate con grande ritardo, comportando quindi maggiori sofferenze a chi ne soffre. Migliorare i tempi della diagnosi è possibile grazie alla collaborazione di gastroenterologi e anatomopatologi.
E proprio la diagnosi precoce di queste malattie è il tema al centro del Focus in IBD 2017 che si tiene venerdì a Verona all’Hotel Leon d’Oro, in viale Piave, 5.

I contenuti dell’incontro medico, a cui partecipa tra gli altri anche il canadese professor Robert Riddell, punto di riferimento mondiale del settore, sono stati presentati mercoledì 18 ottobre, in sala Arazzi del municipio a Verona nella conferenza stampa “La diagnosi precoce come strumento terapeutico nelle malattie croniche intestinali”.
Sono intervenuti i medici Andrea Geccherle, Paolo Bocus, Giuseppe Zamboni e Giacomo Ruffo dell’Ospedale Sacro Cuore di Negrar (presso il quale è attivo un centro specializzato nella cura di queste malattie), assieme a Francesca Toffali, Assessore all'Attività economiche e produttive del Comune di Verona.

Il dottor Andrea Geccherle, responsabile dell’Unità operativa delle malattie retto intestinali, ha posto l'attenzione sul fatto che “in provincia di Verona sono circa 3mila le persone affette da Morbo di Crohn e Rettocolite Ulcerosa, malattie altamente invalidanti che interessano non solo l'intestino ma anche altri distretti del paziente causando problemi oculari, articolari e psicologici. Per questo a Verona, per la prima volta si affronterà il tema con un approccio multidisciplinare con particolare riferimento alla diagnosi precoce, indispensabile per progettare un percorso terapeutico efficace. Un lavoro durato anni che ha portato ad un risultato eccellente, il cui merito va all'impegno profuso dall'Ospedale Classificato Equiparato Sacro Cuore Don Calabria di Negrar e dall'Ussl 9 Scaligera”.

“Al convegno per la prima volta – ha aggiunto il dottor Paolo Bocus direttore Unità Complessa di Gastroenterologia - si parlerà degli scenari che si aprono grazie alle potenzialità dell'endoscopia in alta definizione, tecnologia di cui l'Ospedale Classificato Equiparato Sacro Cuore Don Calabria di Negrar dispone. Gli impatti positivi che queste tecnologie possono avere, sia per la tempestività che per l'accuratezza delle diagnosi, sono notevoli. Ricordiamoci – ha proseguito Bocus - che queste malattie sono, purtroppo, in costante aumento: ci confrontiamo infatti con sei nuove diagnosi ogni mese”.

Il professor Giuseppe Zamboni, direttore dell’Unità Operativa di Anatomia Patologica, si è soffermato sulla partecipazione al convegno del professor Robert Riddell, canadese, riferimento mondiale del settore: “Grazie alla sua presenza lavoreremo per definire quei pazienti che grazie alle nuove tecnologie e metodologie terapeutiche, potranno essere curati in modo conservativo, ovvero allungando i tempi che separano la diagnosi dal primo intervento chirurgico, spesso inevitabile. Un tempo – ha aggiunto Zamboni - che può essere determinante per la qualità della vita del paziente. Il convegno ha proprio questo scopo: porre l'attenzione sulla tempestività e precisione della diagnosi e sull'approccio multidisciplinare che ci permette di seguire lo sviluppo della malattia per poterla contrastare sempre più efficacemente”.

Il dottor Giacomo Ruffo, direttore del Reparto di Chirurgia Generale, ha chiuso la conferenza stampa chiarendo il ruolo, determinante quando necessario, della chirurgia nella cura di queste patologie. “Siamo chiamati ad intervenire – ha spiegato Ruffo - quando tutti gli altri approcci non danno i risultati auspicati, la chirurgia è determinante quando le condizioni del paziente sono maggiormente critiche. Grazie al lavoro scrupoloso dei colleghi e alla collaborazione tra specialisti si ottiene un quadro molto chiaro della malattia, dello sviluppo della stessa e di quando è necessario intervenire chirurgicamente”.

L’assessore Francesca Toffali ha ringraziato i medici per il loro impegno. Iniziative come questa, ha detto, “sono la dimostrazione che il lavoro quotidiano, la professionalità e la competenza portano all'eccellenza. In questo caso, trattandosi di ricadute virtuose sulla salute dei cittadini veronesi e non solo, il merito è doppio. Ricordando, come recita il titolo del convegno, che la diagnosi precoce è il primo e indispensabile strumento per preservare la propria salute”.

Il Focus on IBD 2017 è patrocinato dalla Regione Veneto, dall’Ospedale Classificato Equiparato Sacro Cuore Don Calabria e dalla Siapec-Iap, la Società italiana di anatomia patologica e Citologia diagnostica, divisione italiana della International Academy of Pathology

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