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Cronaca Villa Bartolomea

Verona violenta, extracomunitario derubato e segregato in un casolare

Un ragazzo di 28 anni è stato aggredito e abbandonato in un capanno dismesso da alcuni conoscenti. Il giovane si è visto portare via cellulare e portafogli mentre i tre aggressori si preparavano a chiedere un riscatto di 10 mila euro.

Una storia incredibile, che spaventa per la brutalità e la scarsa considerazione della dignità umana. E tutto per pochi euro. Nella notte tra domenica e lunedì A.W., un marocchino di 28 anni residente a Castelgomberto (Vicenza) ma di fatto abitante a Finale Emila (Modena) e stato malmenato, legato mani e piedi con del nastro da imballaggio e abbandonato in un casolare dismesso tra le campagne di Villa Bartolomea. Obiettivo della brutale aggressione erano un cellulare e il portafogli del ragazzo, che conteneva appena 150 euro. Il giovane è stato assalito da tre suoi connazionali, compagni abituali di serate nei locali e presunti amici. Il ragazzo è rimasto da solo nel casone abbandonato per diverse ore fino a quando, all'alba, sarebbe riuscito a liberarsi dallo scotch che gli intrappolava mani e piedi ed è quindi riuscito a scappare in direzione di Torretta, dove, grazie all'aiuto di una famiglia di residenti, ha potuto lanciare l'allarme al 112.


Stando a quanto riferiscono i carabinieri di Legnago il giovane extracomunitario, impiegato in una cooperativa nella cittadina modenese dove convive con la fidanzata, sarebbe arrivato in serata, intorno all'ora di cena, a Finale Emilia con i suoi tre “amici”, conosciuti qualche mese fa in un supermercato di Legnago. I quattro viaggiavano a bordo di una Vokswagen Golf di colore scuro. Quindi, com'era successo in altre occasioni, hanno caricato A.W. in auto proponendogli di andare a bere qualcosa in un bar di Sermide, in provincia di Mantova. Usciti dal bar e risaliti in macchina, però, è scattata la trappola. I tre nordafricani hanno fatto credere al giovane, che ha precedenti per droga, di voler raggiungere un secondo locale gestito da cinesi a San Pietro Polesine (Rovigo). Ma anziché fare tappa nella frazione di Castelnovo Bariano, ai confini con Torretta, il magrebino al volante della Golf ha proseguito il viaggio per un altro chilometro fino a fermarsi in una zona isolata. 
A quel punto i tre hanno deciso di passare all'azione e il passeggero che sedeva accanto al conducente è infatti sceso di colpo ed è salito sul sedile posteriore bloccando con l'altro connazionale il 28enne per impedirgli di fuggire. Nel frattempo, l'autista recuperava nel bagagliaio lo scotch con cui hanno poi legato il ragazzo.

A quel punto la minaccia di sequestro: i tre hanno detto ad A.W che non l'avrebbero lasciato andare fino a che non avesse dato disposizioni ai suoi familiari o alla sua ragazza di accreditare 10mila euro su un conto corrente marocchino intestato ad uno di loro. Ma il giovane si è ribellato dicendo di non avere tutti quei soldi a disposizione. Dopo di ciò, forse indecisi sul da farsi, i quattro sono ripartiti infilando una strada sterrata fino ad arrivare a Villa Bartolomea dove alle 22.30 hanno scaricato A.W. in un casolare abbandonato. 
Il giovane è riuscito a slegarsi solo intorno alle 3.30 quando ha iniziato a girovagare tra i campi intorno a Torretta. Sul sequestro, che potrebbe nascondere anche un regolamento di conti per traffici di droga, stanno ora indagando i carabinieri della stazione e del nucleo Radiomobile di Legnago coordinati dal luogotenente Antonino Puliafito, comandante interinale della compagnia.

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