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Cronaca Legnago / Corso della Vittoria

Era l'architetto del traffico di hashish nella Bassa Veronese: arrestato dopo mesi di indagini

Con l'arresto di El Hassan Quolal si conclude l'operazione "Mar Kus", che prese il via il 7 novembre 2014 con il ritrovamento di 25 kg di "fumo" e la fuga del 33enne nelle campagne di Bevilacqua

L'operazione "Mar Kus" giunge alla sua conclusione con l'arresto di El Hassan Quolal, cittadino marocchino di 33 anni residente a Minerbe. Pregiudicato e disoccupato, Quolal rappresenta la punta di una piramide del traffico di droga tra Italia e Marocco, ed è stato assicurato alla giustizia il 27 aprile per mano del Nucleo Operativo dei carabinieri di Legnago. 

Nella serata del 7 novembre 2014, il 33 enne venne sorpreso in compagnia di Mohamed Lakbir Buokkaze, mentre armeggiava su una Mercedes di un terzo marocchino residente a Rovigo. Al momento del blitz dei carabinieri, partito dall'installazione di alcune telecamere ad infrarossi installate sull'abitazione di Buokkaze, in via Pozzotto 999 a Marega nel comune di Bevilacqua, i due cercarono la fuga: i militari di Minerbe e il personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Legnago, riuscirono nell'occasione a bloccare Buokkaze, mentre Quolal riuscì a fare perdere le proprie tracce scappando nei campi limitrofi, grazie anche alla forte pioggia e al buio della notte. Nel successivo controllo della vettura vennero poi ritrovati dalle forze dell'ordine 25 kg di hashish, che sancirono l'arresto del trafficante fermato e l'inizio di un'attività investigativa per mettere le manette anche al fuggitivo, riconosciuto dai carabinieri presenti alla retata. Il 33enne inoltre aveva lasciato sul posto e sulla Mercedes tracce inequivocabili della sua presenza. 

Il NORM di Legnago, con l'aiuto dei carabinieri di Minerbe, hanno quindi dato il via all'indagine, che ha permesso di delineare il “modus operandi” di Quolal per importare lo stupefacente nei confini nazionali direttamente dal Marocco, passando dai porti di Genova e Livorno. Il ricercato infatti non ha mostrato alcun timore nel proseguire la propria attività, nonostante l'episodio che lo aveva visto fuggire nella campagne, e gli investigatori hanno così potuto monitorare attentamente sia le sue mosse, che le persone a lui vicine. Questo ha portato ad intercettare un altro carico di hashish, stavolta di ben 50 kg, giunto al porto di Genova il 9 febbraio 2015 e stipato in due autovetture provenienti dal Marocco, un fuoristrada ed un’Alfa Romeo 147, intestate proprio a Quolal. Nella retata quella volta finirono in manette i cittadini magrebini Youness Najm (classe 1987 e residente a Masi, Padova), Jaouad Jaidi (classe 1982 e residente a Terrazzo) e El Mustapha Khouy (classe 1988 e residente a Legnago). L'intestazione delle autovetture confermava quindi la pista seguita dagli inquirenti, che hanno portato avanti le indagini nel tentativo di smantellare l'organizzazione e arrestare Quolal. 

Il 20 febbraio 2015, gli uomini del NORM legnaghese, sono riusciti ad intercettare un altro carico di droga, questa volta giunto al porto di Livorno per un quantitativo di 28 kg, nascosti tra le lamiere di un’Alfa Romeo GT proveniente sempre dal Marocco. Nell'occasione le manette scattarono per altri due cittadini marocchini: Albdessamad El Hor (classe 1986 e residente a Trecenta, Rovigo) e Aicha Chiboub (classe 1984 e residente a Cerea). Secondo gli inquirenti, anche questo carico era destinato alla Bassa. 

Infine i risultati dell'attività investigativa svolta dal Nucleo Operativo Carabinieri di Legnago e della Stazione Carabinieri di Minerbe, ha permesso al sostituto procuratore Francesco Rombaldoni di richiedere, e ottenere dal Gip Rita Caccamo, l'ordinanza di custodia cautelare per Quolal, rintracciato dai carabinieri di Legnago il 27 aprile a Minerbe. Il trafficante è stato quindi arrestato e portato nel carcere di Montorio in attesa dell'udienza di convalida che si è svolta il 29 aprile. A convalida arrivata, il 33enne è stato trattenuto nella casa circondariale a disposizione dell'autorità giudiziaria. 

Con l’arresto di Quolal, ritenuto uno dei “fulcri” dell’organizzazione nonché tassello mancante del quadro investigativo, i carabinieri della Compagnia di Legnago hanno smantellato un importante sodalizio criminale che, direttamente dal Marocco importava stupefacente per i territori della Bassa veronese. Basti pensare che nella totalità delle operazioni sono stati sequestrati più di 100 kg di Hashish, 4 autovetture utilizzate per il trasporto e tratti in arresto 7 soggetti dediti al traffico illecito, il tutto dal 7 novembre 2014 al 29 aprile 2015.

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