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Nuove «zone 30» e altri autovelox. «Ok la sicurezza, ma non si esageri»

Il presidente di Casartigiani Verona Luca Luppi ha commentato il nuovo piano anti-rumore approvato dalla giunta di Verona, con cui si introducono novità per ridurre l'inquinamento acustico da traffico

La sicurezza innanzitutto, ma attenzione a non esagerare.

Il presidente di Casartigiani Verona Luca Luppi ha annunciato che la sua associazione valuterà attentamente la creazione di nuove «zone 30» ed il posizionamento di nuovi autovelox fissi nella città di Verona.
La giunta comunale ha, infatti, approvato il cosiddetto «Piano di azione dell'agglomerato di Verona», un piano con cui l'amministrazione punta a ridurre l'inquinamento acustico nel capoluogo. E dato che la principale forma di inquinamento per le orecchie (ma non solo per quelle) dei veronesi è il traffico, il «Piano di azione» contiene alcune modifiche alla viabilità cittadina. Tra queste, l'istituzione in tutti i quartieri delle cosiddette «zone 30», ovvero zone in cui il limite di velocità massimo per i veicoli in transito viene abbassatto a 30 chilometri orari. La prima di queste nuove «zone 30» potrebbe nascere a Borgo Venezia, poi potrebbero spuntare anche a Montorio, Santa Lucia, Borgo Trieste, Borgo Trento, Borgo Roma, Stadio e centro storico. E a Borgo Milano, oltre alle «zone 30», potrebbero anche aumentare il numero degli autovelox fissi.

Il provvedimento potrebbe essere utile non solo per la riduzione del rumore delle auto, ma potrebbe aumentare anche la sicurezza stradale. Autovelox e «zone 30» sono dei deterrenti per gli eccessi di velocità, che con le distrazioni alla guida, sono le principale cause di incidenti stradali. 
Casartigiani, però, chiede di non esagerare, per non complicare troppo la vita a coloro che si spostano in città per lavorare. «Per quanto riguarda gli autovelox, riteniamo che debbano essere installati solo dove esista un vero rischio per i cittadini, senza che questo provvedimento diventi una scusa per fare cassa - ha dichiarato Luppi - Inoltre, segnaliamo come in alcune aree i pericoli non siano rappresentati dalla velocità. Un esempio sono le varietà e le forme degli alberi di via 4 novembre in Borgo Trento. Per chi esce dalle laterali queste piante rappresentano un vero e proprio ostacolo alla visibilità e un pericolo per chi deve immettersi nella via. Le buche, poi. Molti manti stradali necessitano di una manutenzione straordinaria. Bisogna, inoltre, tenere in considerazione i disagi che, in questo momento, vengono creati dai cantieri del filobus che non aiutano certo lo smaltimento del traffico quotidiano. Insomma, una certa insofferenza da parte degli artigiani che devono operare nel territorio comunale c’è».

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(Luppi)

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