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Qualità della vita, Verona perde due posizioni ma resta nella Top 15

La classifica pubblicata da ItaliaOggi premia principalmente i piccoli centri, eccezion fatta per Padova e il capoluogo scaligero, le uniche due città sopra i 200 mila abitanti nelle prime 40 posizioni

Nonostante perda due posizioni rispetto al 2017, Verona resta tra le 15 città italiane con la più alta qualità della vita. È quanto emerge dalla classifica pubblicata da ItaliaOggi e stilata con la collaborazione dell'Università La Sapienza di Roma e di Cattolica Assicurazioni. 
La graduatoria considera parametri come il tasso di criminalità, l'inquinamento, il disagio sociale e affari-lavoro, mettendo ai primi tre posti Bolzano, Trento e Belluno, mentre il capoluogo scaligero si è piazzato in 14a posizione. 

A voler guardare bene la parte alta della classifica emerge anche un’altra indicazione interessante: la città ideale ha mediamente 100 mila abitanti - viene affermato su ItaliaOggi -. Nelle prime 40 posizioni, infatti, solo Verona e Padova hanno poco più di 200 mila abitanti, mentre Brescia, Parma, Modena, Reggio Emilia, Bergamo, Trento, Forli, Vicenza, Bolzano e Piacenza ne hanno più di 100 mila, tutte le altre 28 città hanno un numero di abitanti inferiore. Questa tendenza è confermata anche dalle (pessime) posizioni di classifica delle città più grandi: Milano è al 55° posto, Torino è al 78°, Roma all’85°, Palermo al 106° e Napoli al 108°. E la più grande di tutte, Roma, segna quest’anno un forte balzo all’indietro, perdendo 18 posizioni rispetto all’anno scorso, mentre le altre sono sostanzialmente stabili.

Verona dunque si dimostra una piacevole eccezione tra le migliori performance, mentre nel complesso è salito da 56 a 59 il numero dei centri in cui la qualità della vita è risultata buona o accettabile. 
Non è però tutto rosa e fiori per la città di Romeo e Giulietta. Se infatti l'ambito affari e lavoro migliora (grazie al balzo nell'occupazione e nel rapporto protesti-abitanti) e quello della criminalità resta tutto sommato stabile (il peggioramento del parametro degli omicidi volontari viene bilanciato dal calo di quelli colposi e preterintenzionali), precipita in quello ambientale (a causa dell'alto livello di pm10 e dell'aumento dei consumi di acqua ed energia elettrica). 

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