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Verona Sud: prima le opere "invarianti", poi lo sdoppiamento del casello

È la soluzione individuata dallo studio fattibilità redatto dalla società Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova, Gruppo A4 Holding: il costo complessivo dell'opera è di circa 70 milioni di euro e dovrebbe partire nel 2023

Un progetto che risolve tutte le attuali criticità viabilistiche di Verona sud e che si armonizza con gli interventi in atto e con quelli previsti nei prossimi anni per questa zona della città.

Lo studio di fattibilità redatto dalla società Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova, Gruppo A4 Holding, ha individuato lo scenario su cui intervenire, da qui ai prossimi anni, per lo sdoppiamento simmetrico del casello di Verona sud. Una soluzione complessa, che verrà realizzata dalla società autostradale e che recepisce tutte le esigenze formulate dall’Amministrazione comunale per la realizzazione di un sistema di viabilità compatibile con gli sviluppi urbani del territorio e le necessità della cittadinanza.

L’opera di sdoppiamento del casello di Verona sud sarà l’ultima, in ordine temporale, a vedere la luce. Prima, come concordato con il Comune, verrà realizzato il progetto delle cosiddette opere "invarianti", ritenute fondamentali e indiscutibili, con vantaggi immediati per i flussi di traffico che gravitano sulla zona. Con la A4 saranno infatti connesse le tangenziali cittadine, la variante alla Statale 12 con lo svincolo dell’Alpo e lo snodo viabilistico alla Marangona, con un accesso veloce alla nuova caserma dei Vigili del Fuoco. Il tutto sarà unito al nuovo tracciato del filobus e con il collegamento da e per il parcheggio scambiatore e il deposito mezzi della Genovesa.

Lo studio di fattibilità è stato presentato martedì mattina nella sede dell’autostrada A4. Erano presenti il sindaco Federico Sboarina, l’assessore alla Viabilità Luca Zanotto, all’Urbanistica Ilaria Segala. Per l’autostrada erano presenti: Gabriella Costantini responsabile Funzione Costruzioni e architetto Mirco Panarotto, capo commessa, con i progettisti Gianmaria De Stavola e Rolando Tonin.

Una volta realizzate queste opere si procederà al ribaltamento vero e proprio del casello, nella soluzione ‘simmetrica’, individuata come quella che apporta più vantaggi in tema di viabilità e flussi di traffico.
Rete autostradale: i due caselli simmetrici permetteranno di regolare il traffico in entrate e in uscita, sia in direzione Milano che Venezia.
Tangenziali: dall’uscita di entrambi i caselli verranno realizzati i collegamenti con le tangenziali cittadine, per un’immissione rapida nel circuito viabilistico e uno sgravio importante di traffico sulla rete viaria cittadina.
Parcheggio scambiatore da 5 mila posti: alla Genovesa parte e arriva il filobus. Sarà facilmente accessibile dall’autostrada, dalle tangenziali, ma anche dalla variante alla statale 12.
Trasporto pubblico locale: avrà una corsia completamente dedicata che dal parcheggio scambiatore arriva fino al largo del Perlar, all’altezza del Bauli. Circa un chilometro e mezzo di corsia preferenziale in cui circoleranno solo i mezzi pubblici, senza rallentamenti, a velocità costante, con tempi di percorrenza sicuri, anche durante le manifestazioni fieristiche.
Variante alla statale 12: sarà integrata alla nuova rete viaria con collegamenti diretti alla tangenziale.
Piste ciclabili: la rete delle piste ciclabili viene integrata con itinerari est-ovest e nord-sud.

L’opera, il cui costo complessivo è di circa 70 milioni inseriti nel nuovo piano finanziario dalla concessionaria del Gruppo A4 Holding, con una prima fase di intervento già a PEF, partirà nel 2023.

«Alcuni dei problemi storici di Verona sud hanno finalmente trovato soluzione e in tre anni saranno eliminati - ha esordito il sindaco Sboarina -. Lo sdoppiamento del casello con le opere viabilistiche collegate ci permetterà di razionalizzare la circolazione in uno dei punti più critici e più sotto pressione della città. Per questo il mio ringraziamento alla società Brescia-Padova è duplice, sia per la concreta e leale collaborazione istituzionale che in due anni ci ha permesso di arrivare al traguardo dello studio di fattibilità, sia per la disponibilità ad iniziare prima con le opere di viabilità di cui beneficerà subito il quartiere. I flussi di traffico avranno una canalizzazione ordinata che risolve due problemi annosi: il collegamento diretto con le tangenziali per chi esce dal casello e non deve entrare subito in città, il collegamento diretto con il quartiere della Sacra Famiglia e verso Vigasio. Senza contare che, quando sarà pronta, ci sarà il raccordo con la nuova Ss12. Con lo sdoppiamento simmetrico del casello di Verona sud si cancelleranno in un colpo solo tutte le incompiute degli ultimi dieci anni. Abbiamo lavorato in stretto contatto con la Regione per la Statale 12, con l’A4 e abbiamo fatto partire la filovia, l’armonizzazione di questi tre argomenti ha permesso di raggiungere il grande risultato progettuale di oggi».

L'assessore alla Viabilità, Luca Zanotto, ha poi proseguito: «Nell’area della Genovesa si gioca una partita importante per il futuro del trasporto pubblico cittadino. Il parcheggio scambiatore, con i suoi 5 mila posti, avrà un ruolo da protagonista, in quanto diventerà uno snodo fondamentale di interscambio per la sosta degli utenti che arriveranno da fuori. Per il trasporto pubblico i vantaggi saranno molteplici grazie alla realizzazione di una corsia interamente dedicata. I mezzi, infatti, avranno il vantaggio competitivo sulle auto di una velocità commerciale certa. Un valore aggiunto del progetto è anche la parte dedicata alla rete delle piste ciclabili. Infine, molto importante per il Comune di Verona la riqualificazione di via Mezzacampagna, con la rotonda e la messa in sicurezza della strada».

«Il piano di fattibilità ha già superato l’esame della Conferenza dei Servizi, che torna a riunirsi il 14 ottobre per recepire i pareri delle Circoscrizioni - ha concluso l'assessore alla Pianificazione urbanistica, Ilaria Segala -. Nei prossimi giorni il progetto sarà presentato nei dettegli in Circoscrizione quinta, un’attenzione doverosa nei confronti del quartiere che più di tutti sarà interessato all’opera e che, a lavori terminati, ne beneficerà in termini di qualità della vita».

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