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Attualità San Zeno / Piazza San Zeno

Il 18 maggio tornerà il Verona Pride, il corteo da San Zeno a Veronetta

Gli organizzatori: «Riaffermiamo quel diritto di cittadinanza per le tante diversità e soggettività pesantemente colpite da chi ci vorrebbe tutte e tutti normati e "normali"»

Vittorio Di Dio, attirandosi addosso un gran numero di critiche, si era compiaciuto della sconfitta di Sebastiano Ridolfi nell'elezione di Papà Del Gnoco e, riferendosi all'omosessualità del candidato, aveva scritto: «Il primo gay pride "mascherato" può aspettare». Ma, alla fine, dovrà aspettare solo fino al 18 maggio e non sarà neanche "mascherato".

È stata annunciata oggi, 13 febbraio, la data del Verona Pride 2019. Il 18 maggio, il corteo attraverserà la città da San Zeno a Veronetta. «La piazza di San Zeno è stata scelta per la partenza per ricollegarsi alla prima grande manifestazione glbt fatta a Verona il 30 Settembre 1995, 23 anni fa - spiegano gli organizzatori - Allora si protestava contro l'approvazione delle ormai famose mozioni omofobe, ancora in vigore. Quest'anno riaffermiamo quel diritto di cittadinanza per le tante diversità e soggettività pesantemente colpite da chi ci vorrebbe tutte e tutti normati e "normali". Alla cultura e al sistema dominante che, per la propria autoconservazione, necessitano di un rigido controllo sui corpi e temomo fortemente tutto ciò che si sposta, che è in divenire, che muta, contrapponiamo le infinite sfaccettature e le urgenze reali delle singole esistenze».

Il Verona Pride ricorderà inoltre un altro anniversario. Sono infatti passati 50 anni dalle ribellioni di Stonewall a NewYork, uno dei punti di partenza storici del movimento per la liberazione e l'affermazione dei diritti civili per tutte le persone lgbtqi+.

Col corteo del Verona Pride 2019 vogliamo tracciare un percorso libero da gabbie e confini - concludono gli organizzatori - Vogliamo diritti per i migranti. Vogliamo fermare ogni forma di omofobia e transfobia. Vogliamo che non si strumentalizzi la legge 194 contro la libertà di scelta delle donne. Vogliamo l'autodeterminazione di ciascun* all'interno della propria vita. Vogliamo una città che parli a tutte le persone senza modelli e preclusioni e che guardi al futuro partendo da tutte le libere soggettività e dalle persone migranti. Vogliamo una città che parta dalla storia delle donne, quindi dal femminismo che è sempre più transfemminismo. Vogliamo una città che sia contro il patriarcato e la sua eteronormatività, contro il potere maschilista e la sua sempre crescente violenza sulle donne. Vogliamo una città antifascista, antisessista, antirazzista e anticapitalista. Saremo in moltissim* a percorrere le vie della nostra città reclamando il vero volto della Verona solidale e accogliente.

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