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Verona prima città in Italia per controlli in ambito di immigrazione

È quanto emerso dall’assemblea Anci di Arezzo nella mattinata di giovedì, alla quale ha partecipato anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «La tranquillità dei veronesi per me è un bene primario», ha detto Sboarina

Verona è prima in Italia per identificazioni, rilievi e denunce per violazioni delle norme sull’immigrazione effettuati dalla Polizia locale. È quanto è emerso, giovedì mattina, dall’assemblea Anci di Arezzo, alla quale ha partecipato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Durante la mattinata è stato presentato l’ottavo Rapporto italiano sull’attività delle Polizie locali che illustra le attività svolte nel 2018 dai Corpi di 132 città, Comuni con più di 50mila abitanti.

Verona, Padova e Roma sono prime perché insieme hanno realizzato il 75,9 % di tutte le verifiche portate a termine a livello nazionale, che in totale sono state 89.848. In 47 città non è stata effettuata alcuna identificazione.

Il rapporto, curato da Anci, sottolinea che “nelle città più grandi confluiscono numerosi flussi migratori, ma la dimensione dei Comuni non è l’unica variabile da considerare. Tra i fattori che incidono sull’attività di controllo e identificazione le scelte politiche dettate dall’attenzione posta dagli amministratori sul tema”.

Il primo anno intero della mia amministrazione ci porta alla ribalta nazionale su un tema a me caro come la sicurezza - dice il sindaco Federico Sboarina -. Siamo sul podio italiano insieme a Roma e Padova perché in queste tre città è stato fatto il 75% delle identificazioni sugli immigrati. È la conferma che le nostre non sono parole quando diciamo che il controllo del territorio si ottiene solo così: con gli agenti in strada tutti i giorni. La certificazione ci arriva dall'Anci che ha analizzato i dati delle Polizie locali delle 132 maggiori città italiane. E se il 2018 è andato così, l'anno in corso non è stato da meno, lo dimostra anche l'ultima operazione fatta insieme ai Carabinieri dove in un solo giorno sono stati sgomberati 24 abusivi da un edificio. La tranquillità dei veronesi per me è un bene primario, che garantisce anche il sano sviluppo imprenditoriale e per questo ringrazio il Prefetto che coordina il Comitato ordine pubblico e che è un interlocutore attento alle mie segnalazioni. A Verona c'è spazio per tutti, tranne per chi non rispetta le regole. E a queste persone, la mia amministrazione sta continuamente dimostrando che qui non sono le benvenute e che non facciamo sconti a nessuno. Ma mentre noi in ambito locale facciamo la nostra parte nell'interesse dei cittadini, quel che manca è l'altro tassello, quello nazionale degli strumenti di espulsione. Manca infatti una vera gestione dei fenomeni migratori sia nell'accesso sia nell'espulsione per chi non ne ha diritto o per chi vive di espedienti. L'ho sempre detto, a Verona tutti sono benvenuti purché siano regolari e non siano una minaccia per la nostra comunità.

Da questo rapporto emerge l’importante lavoro fatto dai nostri agenti nel controllo capillare per garantire la sicurezza a tutti i cittadini – spiega l’assessore alla Sicurezza Daniele Polato -. Il lavoro paga e la regola è di non abbassare mai la guardia. Non mi stancherò di ripetere che a Verona non esistono zone franche, ecco perché abbiamo intensificato i controlli nelle aree più sensibili, ma anche nei quartieri e negli edifici abbandonati. E molto spesso i cittadini sono le nostre prime vedette, grazie alle loro segnalazioni riusciamo ad intervenire in tempo reale e a risolvere diverse problematiche. Con i nuovi agenti, potremo ulteriormente intensificare i controlli, potenziando le attività degli uffici periferici e arrivare quasi a una sorta di vigile di quartiere. Grazie a tutto il comando per il sacrificio giornaliero e mi auguro che velocemente arrivi anche una sede dignitosa, visto la vergogna dell’attuale situazione ereditata.

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