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Risarcita perché in carrozzina non ha potuto assistere a un concerto in Arena

Dopo la causa vinta da Sofia Righetti, anche l'attivista Valentina Tomirotti ottiene un risarcimento da Fondazione Arena, Arena di Verona e Vivo Concerti. Ed entro la fine dell'anno l'anfiteatro dovrà dotarsi di una pedana rialzata per il pubblico con disabilità

«Dopo più di tre anni, si chiude un brutto capitolo: finalmente il procedimento civile intrapreso contro Fondazione Arena e Vivoconcerti per condotta discriminatoria si è concluso con una transazione nella quale vengono riconosciute le ragioni poste alla base della mia azione legale», con queste parole l'attivista Valentina Tomirotti ha commentato la sentenza che le ha riconosciuto un risarcimento per un concerto non visto all'Arena di Verona.

Il concerto è quello del cantante indie Coez che si è esibito nell'anfiteatro scaligero nel 2019. Tomirotti è una donna con disabilità e poteva assistere all'evento soltanto sulla sua sedia a rotelle. Ma il pubblico attorno a lei, stando in piedi, le ha coperto la visuale e così l'attivista non ha potuto godersi lo spettacolo.
Valentina Tomirotti, nel corso della serata, ha informato più volte della situazione, senza però essere ascoltata e trovandosi anche in una situazione poco sicura.

Grazie al supporto dell'associazione Luca Coscioni, l'attivista è andata in causa, proprio come fatto anche dalla veronese Sofia Righetti e ottenendo lo stesso risultato: entro la fine di quest'anno, Fondazione Arena e Arena di Verona dovrà installare una pedana rialzata all'interno dell'anfiteatro per consentire anche alle persone sedute sulla carrozzina di poter assistere ai concerti. Inoltre, sia Fondazione Arena che Arena di Verona e Vivo Concerti dovranno versare un risarcimento economico di 3.000 euro in favore di Valentina Tomirotti.

«Ora l'associazione Luca Coscioni vigilerà affinché le società rispettino gli obblighi che hanno sottoscritto al fine di rendere i concerti di extra-lirica che si svolgono all'interno dell'Arena pienamente fruibili anche dalle persone con disabilità motoria - ha commentato l'avvocato Alessandro Gerardi dell’associazione Coscioni - Nel contempo siamo consapevoli che il problema della fruibilità dei concerti non è circoscritto solo all’Arena di Verona ma è esteso su tutto il territorio nazionale e riguarda palazzetti, stadi e tanti altri posti all’interno dei quali le postazioni dedicate alle persone con disabilità sono ubicate in fondo alla platea, lontane o comunque ai margini dal palco, in luoghi che rendono complicata e non ottimale la visione del concerto. Per questi motivi la battaglia di Valentina Tomirotti rappresenta un precedente importante per le future iniziative legali che la nostra associazione promuoverà sul tema».

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