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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Vaccini, sì o no. Documento dell'Ordine dei Medici di Verona per fare chiarezza sul tema

Alle polemiche risponde la scienza con il testo dal titolo "Alcune considerazioni e risposte sulle vaccinazioni", un documento di 158 pagine realizzato dall'Ordine dei Medici di Bologna e Verona per fornire "una serena valutazione sull’importanza della pratica vaccinale"

La querelle tra il ministro dell'Interno factotum, vicepresidente del Consiglio quasi premier,  Matteo Salvini e il medico immunologo Roberto Burioni sul tema dei "vaccini" e relativa obbligatorietà, non è affatto nuova. Gli scontri del passato, al pari di quelli che Salvini ha svariatamente intrattenuto su un altro fronte anche con Saviano, da quando il leader leghista occupa un ruolo istituzionale non hanno subìto alcun mutamento, né nei contenuti, né tantomeno nei toni. Anzi, poiché il ruolo al Viminale attribuisce a Salvini un naturale vantaggio nei rapporti di forza politici, gli attacchi e i conflitti paiono essersi ulteriormente esacerbati, in barba ad ogni bon ton istituzionale, là dove, nella casa comune delle istituzioni, inevitabilmente la forma è anche sostanza

Salvini: "Dieci vaccini inutili e talvolta dannosi"

L'ultima uscita sul tema "vaccini" da parte del ministro dell'Interno che, a parte il politico, più volte ha ricordato di essere nella vita "giornalista", ma non pare abbia mai conseguito una laurea in medicina, può essere riassunta nella sua affermazione cristallina: «Ritengo che dieci vaccini obbligatori siano inutili e in parecchi casi pericolosi se non dannosi». Una frase che il medico immunologo Burioni ha a sua volta stigmatizzato quale «bugia pericolosissima», ma che soprattutto si presenta quale "opinione" difendibile quasi in modo scontato da colui che la sostenga, senza però fornire alcun ragguaglio o spiegazione scientifica al riguardo. L'unico rimando utile a chiarire la posizione di Salvini, è contenuta nel ringraziamento rivolto nel medesimo contesto ai «ricercatori Antonietta Gatti e Stefano Montanari», la coppia ritenuta essere un punto di riferimento per il movimento no vax in Italia. 

Montanari, Gatti. "Vaccini, sì o no"

Stefano Montanari sul suo sito web personale si presenta così: «Bolognese di nascita (1949), modenese di adozione, laureato in Farmacia nel 1972 con una tesi in Microchimica». Antonietta Gatti, invece, scrive sul proprio curriculum vitae di essere «Dottore in Fisica sperimentale» e di aver conseguito un «Dottorato di ricerca in Tecnologie Biomediche» sempre presso l'Università di Bologna. Entrambi sono coautori di un libro dal titolo "Vaccini, sì o no" nella cui scheda di presentazione è possibile leggere quanto segue:

«Cosa sono i vaccini? Come sono nati? Cosa contengono? Come vengono somministrati? Quanto sono efficaci e quanto sono deleteri? Che collegamenti ci sono tra i vaccini, l'autismo e altre malattie? In questo libro gli scienziati Stefano Montanari e Antonietta Gatti forniscono le risposte a tutte queste domande presentando le loro ricerche in laboratorio».

La replica del dottor Roberto Burioni

Agli scienziati Stefano Montanari, Antonietta Gatti e, anzitutto, allo stesso ministro dell'Interno Salvini che li aveva ringraziati «per il loro coraggio», ha risposto con toni molto decisi il medico Roberto Burioni:

«Dieci vaccini non sono inutili e tantomeno dannosi. Sono gli stessi vaccini che vengono usati con identici tempi e identici modi in tutto il mondo. Sono i dieci vaccini che hanno salvato e salvano, in tutta sicurezza, milioni di vite. Vaccini che proteggono anche lei, i suoi figli e i suoi elettori, e pure tutti i cittadini italiani che lei ha il dovere di tutelare. Ministro Salvini, lei ha detto una cosa non rispondente al vero, perché quelli che riporto io sono fatti, suffragati da dati scientifici solidissimi. Quella che ha detto è una bugia, una bugia pericolosissima». 

Il documento dell'Ordine dei Medici di Bologna e Verona

Nell'alveo di questa polemica, ma forse sarebbe meglio calmierare i toni e definirla più semplicemente "discussione", gli ultimi in ordine di tempo, non certo per autorevolezza, ad essersi inseriti con la cautela e il senso di responsabilità che compete loro, sono stati i membri della "Commissione vaccini" degli Ordini dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri di Bologna e Verona. Quest'ultimi hanno infatti pubblicato un documento di 158 pagine dal titolo "Alcune considerazioni e risposte sulle vaccinazioni" che, si legge nella nota a firma del Presidente Giancarlo Pizza, «si è reso necessario per affrontare le incertezze apparse sugli organi di stampa recentemente al fine di proporre a medici e cittadini una serena valutazione sull’importanza della pratica vaccinale enucleando tutti gli aspetti positivi per la salvaguardia della salute individuale e collettiva».

Morbillo, nel 2017 una vera "epidemia" in Italia

La lettura integrale del testo è possibile scaricando il file Pdf allegato sul sito web dell'Ordine dei Medici di Bologna o su quello dell'Ordine dei Medici di Verona, ma vanno senz'altro in questa sede citati almeno un paio di passaggi decisivi per comprendere l'importanza scientifica e sociale di un simile documento. Sul tema del "morbillo" (pag. 66) e della sua diffusione in Italia viene ricordato come nel 2017 si sia assistito ad una vera e propria «epidemia»:

«Durante il periodo dal 1° gennaio 2017 al 10 dicembre 2017 sono stati segnalati 4885 casi, con 4 decessi. In tutte le Regioni è stato segnalato almeno un caso di morbillo (da 1 solo caso in Valle d’Aosta ai 1674 del Lazio). Le regioni più colpite (88% dei casi) sono: Lazio (1674 casi), Lombardia (787 casi), Piemonte (624 casi), Sicilia (410 casi), Toscana (367 casi), Veneto (286 casi) e Abruzzo (174 casi).  L'88% dei casi era non vaccinato e il 6% aveva ricevuto solo una dose di vaccino. Solo il 6% dei casi di morbillo è, quindi, insorto in soggetti vaccinati con ciclo completo (2 dosi). In questi casi la malattia è risultata meno intensa e priva di complicanze. [...] Per quanto precedentemente riportato si ritiene che, per quanto riguarda l’andamento del morbillo in Italia nel corso dell’anno 2017, si possa effettivamente parlare di epidemia di morbillo in Italia».

Vaccini e autismo: nessun rapporto causa-effetto

In merito ad un'altra questione "cavallo di battaglia" dei sostenitori no vax, o anche solo dei dubbiosi (in buona o cattiva fede), o ancora dei confusi con certezze granitiche su basi di argilla, vale a dire la presunta correlazione tra i vaccini, o alcuni di essi, e una sindrome come quella dell'autismo che i primi provocherebbero nei bambini cui vengano somministrati, il documento pubblicato dall'Ordine dei Medici di Bologna e Verona (pag. 121) usa toni risoluti e, si spera, risolutivi:

«Non riteniamo necessario soffermarci su questo presunto evento avverso a vaccini. È sufficiente ricordare come l’ipotesi di una relazione tra vaccine MPR ed autismo deriva da studi condotti da un medico inglese il Dott. Andrew Wakefield. È stato provato come il medico avesse falsificato tutti i dati dei suoi studi, verosimilmente per motivi economici. Per questo motivo la rivista The Lancet ritirò il numero della rivista che pubblicava lo studio di Wakefield e lo stesso fu radiato dall’ordine dei medici del Regno Unito. Ad oggi, l’evidenza scientifica indica in modo chiaro l’assenza di un qualsiasi rapporto causa-effetto tra vaccini ed autismo».

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