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Martedì, 30 Aprile 2024
Attualità

Università di Verona in prima linea contro le molestie sessuali in ambito accademico

Ha preso il via la prima del progetto Uni4Equity, che ha visto la comunità universitaria veronese rispondere ad un questionario sul tema

Al via la prima fase di Uni4Equity, progetto europeo triennale di contrasto alle molestie sessuali nel contesto accademico e di promozione dell’uguaglianza di genere negli atenei, che vede l’università di Verona quale unico ateneo italiano coinvolto. In questi giorni tutta la comunità universitaria di Verona è stata chiamata a rispondere ad un questionario sulle molestie sessuali sul luogo di studio e lavoro. Studentesse e studenti, docenti e personale tecnico amministrativo stanno partecipando attivamente per consentire una raccolta dati che faccia emergere la situazione in ateneo da cui far partire ulteriori e strutturate azioni di prevenzione e contrasto alle molestie sessuali negli ambienti universitari. L’obiettivo del progetto è di rendere continuativo e sempre più strutturato l’impegno dell’università scaligera, integrando i risultati della ricerca con il lavoro del Comitato unico di garanzia e la Commissione per l’osservanza del codice etico, già impegnati su questo fronte.

L’iniziativa è coordinata dell’università di Alicante mentre il gruppo di lavoro dell’ateneo scaligero è composto ricercatrici e ricercatori nei vari ambiti scientifico disciplinari e da un Advisory Group interno coordinato da Stefano Porru, docente di Medicina del lavoro di ateneo.

«Uni4Equity - ha spiegato Porru - nasce dalla volontà di identificare e contrastare le molestie negli ambienti universitari attraverso l’adozione di politiche e procedure adeguate. Tra gli strumenti e le strategie da mettere in atto per contrastare questo fenomeno vanno annoverati: la promozione della conoscenza sulle questioni di genere, lo scambio di buone pratiche, la sensibilizzazione, la formazione del personale, il supporto alle vittime e l’implementazione di politiche chiare. Nell’ambito del progetto di ricerca sono, inoltre, previsti una campagna di sensibilizzazione online, laboratori di genere, la revisione dei protocolli universitari sulla questione e la collaborazione con servizi esterni».

«Per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati - ha aggiunto la docente Nicoletta Zerman, delegata del Magnifico Rettore alla Comunicazione e referente per l’ateneo al Bilancio di genere e al Piano per il bilancio di genere - è necessario un approccio concreto e locale, che integri strategie a diversi livelli di prevenzione e che prenda in considerazione le opinioni dell’intera comunità universitaria, coinvolgendo le e gli studenti, i docenti e il personale tecnico e amministrativo. Per questo il primo passo concreto è il coinvolgimento di tutte le anime di Univr in un sondaggio finalizzato alla raccolta più ampia possibile di dati e informazioni».

Il gruppo di ricerca coordinato da Porru è composto da Angela Carta, docente di Medicina del Lavoro, Lidia Del Piccolo, docente di Psicologia clinica, Antonio Lasalvia, docente di Psichiatria, Michela Nosè, docente di Psichiatria e presidente del CUG, Comitato unico di garanzia dell’ateneo e Nicoletta Zerman. Il gruppo è completato da un Advisory Group, che include Laura Bergamin, studentessa di Medicina e Chirurgia, Lorenzo Bernini, docente di Filosofia Politica e Direttore del Centro di ricerca Politesse, Politiche e Teorie della Sessualità, Daniela Brunelli, coordinatrice del Sistema bibliotecario, Alessandra Cordiano, docente di Diritto privato, Roberto Leone, docente di Farmacologia e presidente del Comitato Etico per la sperimentazione clinica.

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