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Turisti israeliani maleducati? Alleanza per Israele: «Denunceremo discriminazioni»

Tutto nasce da un'intervista, piuttosto datata a onor del vero, rilasciata da un operatore turistico israeliano in Italia a un quotidiano in Israele che riporta anche di un episodio che sarebbe avvenuto in un hotel di Verona. Il presidente Bertoldi: «Discriminazioni inaccettabili»

«Apprendo con rammarico in questi giorni attraverso gli organi d’informazione israeliani ed italiani di una polemica alquanto bizzarra circa la maleducazione dei turisti israeliani che si recano all’estero, con particolare riferimento ai loro soggiorni in Europa, Italia e nello specifico nel veronese. È ovvio che vi siano anche turisti israeliani maleducati, come vi sono italiani, inglesi e tedeschi maleducati, ma ciò che troviamo inaccettabile sono i toni di alcune denunce di questi giorni, così come le iniziative del tutto illecite e discriminatorie da parte di alcuni albergatori o ristoratori di non accogliere cittadini di Israele presso i propri locali». Così si è espresso Alessandro Bertoldi, presidente nazionale di Alleanza per Israele in riferimento alle polemiche suscitate da un articolo del quotidiano israeliano, Yediot Ahronot, nel quale verrebbero riportate alcune dichiarazioni di un operatore turistico israeliano che avrebbe riferito di come in Italia la presenza dei turisti israeliani sarebbe sempre meno gradita. Si tratta in realtà di una notizia piuttosto datata, come rivelano gli articoli di TgVerona e TgCom24, datati rispettivamente 23 agosto 2010 e 22 agosto 2010, ma che è stata in queste ore riportata in auge proprio dal presidente di Alleanza per Israele Alessandro Bertoldi e che ha nuovamente trovato spazio, specie tra gli operatori del settore, anche veronesi, sui social network.

Ad ogni modo, tra i gesti di "maleducazione"che verrebbero attribuiti ai turisti israeliani vi sarebbe quello di «spostare i tavoli a piacimento per potersi sedere a fianco degli amici nei locali», oppure quello di «respingere in cucina delle pietanze che sarebbero però state ordinate per errore fraintendendo il menù in italiano». Tra gli episodi di ostilità da parte degli operatori turistici italiani nei confronti dei visitatori israeliani citati dal quotidiano Yediot Ahronot, ve ne sarebbe anche uno che farebbe riferimento proprio alla città di Verona. Si tratterebbe di un albergo che in passato avrebbe vietato esplicitamente ai turisti israeliani di introdursi nelle sale per fare la colazione con borse e borsoni, a fronte della constatazione del fatto che molti di loro sarebbero soliti fare rifornimento all'ingrosso delle pietanze per poi sfarmarsi lungo il corso dell'intera giornata. 

Ammesso e non concesso che tutto ciò corrisponda al vero, resta ovviamente inaccettabile il fatto che il comportamento eventualmente scorretto e maleducato di alcuni venga etnicamente riferito all'intera comunità ebraica. Di cartelli che vietavano l'ingresso nei negozi "agli ebrei" si ha purtroppo memoria storica, il rischio è dunque quello di ripiombare nei medesimi nefasti errori. È quel che sembra voler denunciare con forza il presidente nazionale di Alleanza per Israele Alessandro Bertoldi, là dove in una nota spiega che «il pregiudizio che presuppone che i cittadini di un Paese si comportino tutti allo stesso modo è quanto di più grave vi possa essere, non accettiamo che qualcuno possa giungere a queste conclusioni, in particolare contro gli amici israeliani».

«Alleanza per Israele - ha quindi aggiunto Bertoldi - è impegnata per la promozione delle relazioni tra l’Italia e lo Stato ebraico, nonché nella lotta contro le discriminazioni e l’antisemitismo. Gli scambi culturali e turistici tra i nostri Paesi sono preziosi ed economicamente sempre più rilevanti. Raccoglieremo tutte quelle segnalazioni di discriminazioni che ci perverranno e denunceremo tutti coloro che in Italia, così come nel resto d’Europa intendono discriminare cittadini israeliani o ebrei».

Sul tema, infine, lo stesso presidente di Alleanza per Israele ha specificato che «chi si rifiuta di accogliere un turista discriminandolo per la sua provenienza o chi intendesse appendere cartelli, come accaduto in Svizzera, di questo tenore "Gli ebrei devono lavarsi prima di entrare in piscina" (episodio riportato dalla cronache lo scorso 15 agosto 2017 ndr), non solo verrà denunciato pubblicamente, ma sarà nostra premura fare in modo che venga perseguito a norma di legge. Nel 2019 - ha quindi concluso Bertoldi - non possiamo accettare atteggiamenti che emulino o anche solo ricordino quei tempi tanto bui quanto ancora non del tutto lontani che hanno portato alla più grande tragedia che l’umanità abbia conosciuto».

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