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«Pratica sportiva è l'antidoto più importante contro il gioco d’azzardo»

Doppio incontro a Verona per il progetto "La Trappola dell’Azzardo". Coinvolti studenti dell'Istituto Cangrande della Scala, l'Ordine dei giornalisti del Veneto e l'Ordine degli avvocati di Verona

Centocinquanta studenti dell'Istituto Cangrande della Scala, l'Ordine dei giornalisti del Veneto e quello degli avvocati di Verona sono stati coinvolti nel convegno sul tema "Sport, Legalità e Azzardo". L'evento ha fatto parte del progetto ideato da Bper Banca e Avviso Pubblico "La Trappola dell’Azzardo" per sensibilizzare sui rischi della dipendenza da gioco d’azzardo patologico.

All'incontro mattutino con studenti e studentesse, le relatrici sono state Agnese Cadura e Alice Tosi, psicologhe e psicoterapeute dell'Ulss 9 Scaligera. Nel pomeriggio, nella sede dell’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona, invece, si è svolto il convegno accreditato anche dall’Ordine dei giornalisti e dall’Ordine degli avvocati.

Verona_La trappola_azzardo

«Siamo contenti di ospitare anche nel Veneto un progetto efficace e capace di coinvolgere un gran numero di studenti e di cittadini interessati al tema del gioco d’azzardo patologico - ha commentato Simone Aldeghieri, responsabile territoriale del Triveneto di Bper Banca - Vogliamo essere protagonisti nel sensibilizzare al massimo le persone su quelli che sono i rischi e i pericoli di questo preoccupante fenomeno. Abbiamo da sempre messo in campo misure atte a tutelare clienti e famiglie, grazie a continue attività di informazione».
Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale di Avviso Pubblico, ha aggiunto: «Questo progetto rappresenta un ulteriore attestato di testimonianza dell’impegno che Avviso Pubblico sta portando avanti da tantissimi anni per prevenire il diffuso fenomeno della dipendenza da gioco d’azzardo. La tappa di Verona è stata l’occasione per affrontare gli aspetti legati allo sport e alla salute dei giocatori con riflessi importanti sulla dipendenza, ma anche per evidenziare lo stretto rapporto che esiste tra mafie e gioco d’azzardo, messo in evidenza in questi ultimi anni da numerosissime inchieste e dalla stessa direzione investigativa antimafia, secondo cui l’azzardo rappresenta per le organizzazioni criminali il secondo settore di interesse, con rilevanti implicazioni sia all’interno della società che nell’economia».

«Da amministratore locale osservo che i numeri ci dicono che la solitudine è una criticità che incide sul fenomeno del gioco d’azzardo - ha dichiarato il sindaco di Verona Damiano Tommasi - Ci sono sempre più persone che, per scelta o per altre dinamiche, vivono da sole, e molte si lasciano coinvolgere dalle scommesse e giocano online. Serve dunque un controllo sociale, anche per sostenere gli atleti che si annoiano o non hanno risultati e si rivolgono a questi canali. Fondamentale è guardarsi attorno ed essere sentinelle, creando antidoti efficaci come una campagna di sensibilizzazione e, contemporaneamente, tessendo una valida rete di attenzione e di cura. Le scommesse però non riguardano solo il calcio, ma tutte le discipline sportive, soprattutto quelle non trasmesse in televisione e quindi non controllate. Per questo bisogna ridare dignità a tutto lo sport, incentivando invece il ruolo che gli compete, quale collante sociale trasversale e inclusivo che costringe a connettersi con le relazioni umane reali. Lo sport può essere una sorta di prevenzione indiretta rispetto alle devianze. In Italia spesso ci si sente più furbi degli altri, mentre va capito che lo sport non è raccomandazione, ma è allenamento, sacrificio e accettare le sconfitte, altrimenti non si arriva da nessuna parte. La pratica sportiva è infatti l’antidoto più importante per contrastare il gioco d’azzardo, motivo per cui ho deciso di impegnarmi ad incentivare sempre di più la pratica dello sport sul territorio, perché ciò significa investire sul nostro futuro».

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