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Tocatì è patrimonio dell'umanità. Inserito nel Registro delle Buone Pratiche Unesco

La candidatura del festival dei giochi e degli sport tradizionali è stata sostenuta da più Paesi ed è stata valutata positivamente durante il 17esimo Comitato per il Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco a Rabat, in Marocco

Oggi, 1 dicembre, l'Italia ha ottenuto la sua prima iscrizione al Registro delle Buone Pratiche della Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale dell'Unesco. Si tratta del Tocatì, il festival dei giochi e degli sport tradizionali che ogni anno si svolge a Verona.

La candidatura del Tocatì è stata transnazionale, con l'Italia capofila di un gruppo di Paesi formato da da Belgio, Cipro, Croazia e Francia. E un mese fa, l'organo degli esperti mondiali che vaglia tutte le candidature aveva definito il Tocatì «degno di essere proclamato patrimonio dell'umanità Unesco». Oggi è arrivata la valutazione decisiva della proposta, nell'ambito del 17esimo Comitato per il Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco a Rabat, in Marocco (Qui il video della diretta Youtube). All'incontro, tra gli altri, ha partecipato l'ambasciatore Massimo Riccardo, rappresentante permanente dell'Italia presso l'Unesco, il quale ha espresso grande soddisfazione per l'iscrizione del Tocatì, diventato il 17esimo elemento italiano negli elenchi del patrimonio immateriale.

«Questo traguardo - ha osservato il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano - è stato raggiunto grazie a un gioco di squadra, con il coordinamento tecnico-scientifico del Ministero della cultura e con la collaborazione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, della Regione Veneto, del Comune di Verona, della Rappresentanza Permanente Italiana all'Unesco, della Commissione Nazionale Italiana per l'Unesco e dell'Aga (Associazione Giochi Antichi). Il programma di salvaguardia coniuga politiche di valorizzazione del patrimonio culturale immateriale con azioni integrate di sviluppo sostenibile e cooperazione, ponendo al centro lo scambio e il dialogo intergenerazionale come valori delle tradizioni di popoli e culture».

«Da Verona a Rabat, ne abbiamo fatta di strada per realizzare questo sogno - ha aggiunto il presidente della Regione Luca Zaia - Il Tocatì diventa oggi una buona pratica dell’umanità. Davanti a un mondo globalizzato con tempi frenetici, il festival veneto di giochi antichi è espressione di un patrimonio vivente e di una dimensione ludica con una forte connotazione tradizionale. Nato e cresciuto tra le piazze e i vicoli del centro storico scaligero, il Tocatì è la simbiosi tra storia e gioco, che insieme danno vita a un momento di appartenenza sociale e culturale. Per il Veneto è una ricchezza di conoscenza, al pari di luoghi, monumenti e paesaggi, testimonianza della diversità culturale che da quasi vent’anni è anche bandiera del territorio grazie all’impegno di una grande comunità. Questo riconoscimento rafforza ulteriormente l’idea che il patrimonio culturale rappresenti una fonte di identità e la sua tutela deve essere considerata uno dei più importanti driver per lo sviluppo di un territorio, non solo in termini turistici. Questo ulteriore riconoscimento pone il Veneto ai primi posti della classifica delle regioni italiane con il maggior numero di siti Unesco. Infatti, su cinquantacinque siti presenti complessivamente in Italia, il numero di quelli veneti è sorprendente, segno anche di un’attenzione istituzionale che sostiene e valorizza quanto esprime il territorio. La Regione riconosce questa ricchezza che costituisce un patrimonio da difendere e consolidare al tempo stesso. Il Tocatì non può essere considerato solamente un appuntamento con i giochi della tradizione, ma si tratta di un momento che punta alla salvaguardia del patrimonio culturale immateriale che appartiene a tante comunità internazionali. Un perfetto connubio tra tradizioni e identità, che arricchiscono il capitale di conoscenze e valori che vogliamo assolutamente tramandare alle generazioni future».

E della delegazione che, in Marocco, ha rappresentato i proponenti della candidatura del Tocatì hanno fatto parte tra gli altri il presidente di Aga Giorgio Paolo Avigo, il vicepresidente di Aga Giuseppe Giacon, il sindaco di Verona Damiano Tommasi e l'assessora alla cultura e ai rapporti con l'Unesco Marta Ugolini.
«È un orgoglio - ha sottolineato Tommasi - essere come Italia e come Verona capofila della prima buona pratica riconosciuta per la salvaguardia del patrimonio immateriale dell’Unesco. Un’esperienza che è nata dal basso, dalla città e che vive la città, e in questo Verona ne è parte e soprattutto ne è orgogliosamente sostenitrice da tanti anni. Credo che questo sia un giusto premio per quanti si sono impegnati fino ad oggi, anche per le amministrazioni precedenti che hanno dato fiato a questo progetto e hanno avuto la capacità di includere anche a livello internazionale gli altri paesi, Belgio, Francia, Croazia e Cipro, che sono stati insieme parte di questo progetto. Da oggi il Tocatì ha sicuramente una responsabilità ancora maggiore, per rappresentare quello che ha sempre rappresentato, i giochi e gli sport tradizionali e soprattutto vivere gli spazi della città in un modo nuovo, condiviso, coinvolgendo famiglie, ragazzi, bambini e adulti attorno ad elementi di socialità tradizionali».
«Siamo orgogliosi e veramente riconoscenti all'Aga, al Ministero della cultura e alla Regione Veneto - ha dichiarato l'assessora Ugolini - per lo sforzo fatto nella direzione della candidatura del Tocatì come Buona Pratica per il Registro di Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale. Per la nostra città questo riconoscimento, ad un valore immateriale nonché un patrimonio vivente che si inserisce in un contesto già riconosciuto dall’Unesco per il suo valore monumentale, è particolarmente rilevante perché ci fa capire l’importanza delle comunità, delle pratiche e della cultura vissuta dalle persone. Inoltre questa candidatura del Tocatì sottolinea il valore delle relazioni internazionali, anche in modo informale, pienamente nello spirito dell’Unesco, che vuole creare la pace e il dialogo tra i popoli».

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