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Brad Mehldau, Galimberti e Sergio Bernal: il Teatro Ristori si abitua a fare sold-out. Martini: «Siamo sulla strada giusta»

Le prossime date già da tutto esaurito del Teatro Ristori di Verona. Un trend che rispecchia l’andamento più che positivo 
della stagione artistica in corso

«Sold-out». È quello che si legge sul sito del Teatro Ristori nella sezione dedicata al calendario degli spettacoli, fotografando l’andamento più che soddisfacente della stagione in corso. Cartellone al giro di boa di una corposa volata artistica che ha portato sul palco del teatro veronese filoni tematici all’insegna del jazz, del barocco, della danza, delle serate d’autore e pomeriggi per famiglie.

A chi non è già in possesso del biglietto non resta quindi che attendere altre occasioni per vedere dal vivo, ad esempio, il riferimento mondiale del jazz Brad Mehldau in Piano Solo, il filosofo Umberto Galimberti in una “serata d’autore” sulle emozioni e il ballerino e coreografo Sergio Bernal nella potenza della danza iberica. Ancora poche le disponibilità per il Paradiso narrato da Simone Cristicchi (10 aprile) o l’Orlando Furioso spiegato dallo scrittore Roberto Mercadini (26 marzo); per la Ballade della MM Contemporary Dance Company (5 aprile) e l’Adagio dei danzatori giapponesi Saburo Teshigawara e Rihoko Sato (26 aprile). Gettonatissimo anche il concerto di una delle stelle del panorama jazz mondiale, Gonzalo Rubalcaba (30 aprile), così come il gran finale del trio jazz da brividi John Patitucci, Dave Weckl, Joey Calderazzo (15 maggio).

Menzione particolare meritano le tre cene spettacolo natalizie che, grazie ad un efficace formula combinata tra arte e gastronomia, hanno registrato il tutto esaurito con largo anticipo anche grazie alle agevolazioni sulle prenotazioni dell’early booking. Lo stesso può dirsi della seconda edizione del Ristori Baroque Festival: altra collocazione, altra modalità di intendere uno dei generi più apprezzati e reso, attraverso le scelte trasversali della Direzione artistica, sempre più “pop”. Un festival in grado di soddisfare gli appassionati ma anche i neofiti della musica barocca.

Solo per questo festival all’interno della stagione, con 8 concerti e 7 eventi OFF, sono state più di duemila le persone a teatro (sold-out per Jordi Savall, il Back to Bach 2.0 di Paolo Fresu con I Virtuosi Italiani, per le Variazioni Goldberg di Bach nella versione preziosa di Andrea Cipriani con il Trio Leonardo e per il giovane talento del violino Julian Kainrath). Centinaia le presenze alle iniziative diffuse come aperitivi, laboratori musicali per bambini, visite guidate ai luoghi-simbolo della città di quel periodo.

«Il nostro principale obiettivo è stato fin dall’inizio del mio mandato, di essere alternativi e complementari rispetto all’offerta artistica che già c’era nella nostra città. - ha spiegato Alberto Martini, direttore artistico del Teatro Ristori - I cardini di questa avventura sono stati qualità, innovazione, formazione, educazione, condivisione e sostenibilità. Volevamo dare un’identità e una personalità al Teatro Ristori e credo che possiamo dire di essere sulla strada giusta. L’importante è non adagiarsi sui risultati ottenuti, ma guardare sempre avanti, per proporre nuove idee ed emozioni».

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