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Verona omaggia Pietro Gazzola, il "custode" dei suoi ponti e delle sue colline

Il Comune ha intitolato all'ex Soprintendente i giardini sopra l’alzaia dell’Adige, tra il ponte scaligero e l’Arsenale: «Se Verona è la città straordinaria che conosciamo oggi lo dobbiamo anche a lui»

Tra il ponte scaligero e l’Arsenale, dove ogni giorno passano centinaia di veronesi e turisti, venerdì è stata posizionata una nuova targa. Sono stati intitolati a Pietro Gazzola i giardini sopra l’alzaia dell’Adige, a memoria di uno dei grandi protagonisti del novecento scaligero. Proprio lì, a ridosso di quel ponte che da Soprintendente fece ricostruire nell’immediato dopoguerra, insieme a ponte Pietra, negli anni in cui avviò in città ben 150 cantieri di restauro. Lavori che gli valsero la nomina Unesco di ‘Specialista per i monumenti, gli scavi archeologici e i siti d’arte e di storia’. Gazzola fu anche colui che salvaguardò le colline veronesi nell’epoca del boom edilizio. Insomma, è anche grazie a lui che oggi Verona è quella che tutti possono ammirare, con il suo patrimonio storico e culturale.

Pietro Gazzola, nato a Piacenza nel 1908, morì a Negrar nel 1979. Dopo la laurea in architettura al Politecnico di Milano e una prima esperienza lavorativa a Catania, dal 1941 al 1973 guidò la Soprintendenza del Veneto.

il ricordo di Pietro Gazzola-2

Venerdì mattina alla cerimonia d’intitolazione erano presenti l’assessore alla Cultura Francesca Briani, il rappresentante della Provincia Roberto Simeoni, la presidente della seconda Circoscrizione Elisa Dalle Pezze, il consigliere comunale Paola Bressan, il comandante del Comfoter di Supporto Giuseppenicola Tota e l’architetto Alba Di Lieto. Presenti anche i figli di Gazzola, Pia e Gianandrea, che insieme hanno fondato l’associazione culturale ‘Archivio Piero Gazzola’.

«Sono onorata di intitolare questo spazio ad uno dei veronesi più illustri del ‘900 – ha spiegato Briani -. Un uomo di grande valore che si espose in prima persona per contrastare la distruzione dei nostri ponti e, dopo la guerra, lavorò per ricostruirli nella maniera più fedele possibile. Ecco perché è giusto che lo si ricordi in questo luogo. Se Verona è la città straordinaria che conosciamo oggi lo dobbiamo anche a lui, che tutelò e valorizzò il nostro patrimonio storico e artistico. Da architetto e soprintendente invocò sempre una responsabilità collettiva sul bene pubblico, ecco perché oggi ricordarlo è importante e quanto mai attuale. Uomini come Gazzola ci hanno lasciato una grande eredità che abbiamo il dovere di conservare e far conoscere».

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