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Stato di agitazione femminista, iniziative di Non Una di Meno anche a Verona

Non Una di Meno ha dichiarato lo "sciopero delle donne" per il prossimo 8 marzo, ma a quella data ci si arriverà dopo una serie di agitazioni che partiranno da Verona il 13 ottobre

"Stato di agitazione permanente". Lo hanno dichiarato le femministe di Non Una di Meno al termine dell'assemblea nazionale tenuto il 6 e il 7 ottobre a Verona.

Non Una di Meno ha dichiarato lo "sciopero delle donne" per il prossimo 8 marzo, ma a quella data ci si arriverà dopo una serie di agitazioni che partiranno da Verona, dove il gruppo femminista ha già protestato pacificamente nell'aula del consiglio comunale durante l'approvazione della cosiddetta mozione antiaborto.

Abbiamo tracciato un percorso che comprende la proposta di un'iniziativa a Verona il 13 ottobre per l'aborto libero, sicuro e gratuito - si legge sulla pagina Facebook di Non Una di Meno - Mobilitarsi a Verona risponde all'urgenza di intervenire là dove gli attacchi reazionari all'aborto si stanno manifestando in modo eclatante, sapendo che si tratta di una battaglia del femminismo globale.

Lo stato di agitazione continuerà il 10 novembre con un'iniziativa coordinata a livello territoriale contro il Ddl Pillon che intende modificare le norme sul divorzio. Iniziativa che poi proseguirà il 24 novembre a Roma. "Lo stato di agitazione permanente che dichiariamo da qui all'8 marzo significa che d'ora in avanti saremo presenti nei luoghi di formazione e della salute, nelle strade e sui posti di lavoro, nelle lotte operaie - concludono le femministe - Ci saremo, porteremo avanti la nostra iniziativa politica, e lo faremo coltivando intensamente il rapporto di coordinamento tra i territori. Lo sciopero è lo spazio che permette a chiunque rifiuti di essere violentata, sfruttata e oppressa di essere protagonista e prendere parola. La discussione su che cosa sia sciopero femminista deve essere perciò portata avanti continuamente e sistematicamente, perché noi lo sciopero femminista lo stiamo imparando nella pratica. Non esiste una definizione o un modello, lo sciopero femminista rompe i modelli".

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