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Carenza di personale negli asili nido di Verona, continua lo stato di agitazione

Fp Cgil auspica ancora di poter trovare un accordo con il Comune e per il momento non proclama lo sciopero

Ieri, 31 ottobre, nella prefettura di Verona si è svolta l'ultima delle fasi previste dalle procedure di raffreddamento e conciliazione dei conflitti collettivi per tentate di ricomporre la vertenza delle educatrici degli asili nido comunali di Verona senza il ricorso allo sciopero. L'incontro, a cui hanno partecipato i massimi funzionari amministrativi del Comune di Verona, non si è concluso con un accordo ma la Cgil ha accolto le aperture manifestate dall'amministrazione comunale per una positiva risoluzione della vertenza. E quindi il sindacato confida ancora in un'intesa da trovare in una prossima trattativa. «Ciò dovrebbe però avvenire in tempi brevissimi e darsi come obiettivo il riordino complessivo di cui il settore abbisogna da almeno due decenni», ha commentato Antonio De Pasquale, segretario generale di Fp Cgil Verona.

Lo stato di agitazione del personale educativo dei nidi del Comune di Verona è stato dichiarato dalla Cgil Funzione Pubblica a seguito di due assemblee del personale tenute il 24 ottobre scorso. Nelle assemblee sarebbe emerse quelle che per i lavoratori e le lavoratrici sono delle criticità più volte segnalate al Comune. Segnalazioni a cui non sarebbero state date concrete risposte. «Gli asili nido comunali di Verona non prevedono ad oggi tutto il personale educativo necessario all’ordinario funzionamento né dispongono di personale supplente per sostituire le assenze che si possono verificare a vario titolo - ha spiegato De Pasquale - Ne consegue che per il personale in servizio sono frequenti le richieste di svolgere orario di lavoro straordinario, questo già nel primo periodo dell’anno educativo che è anche il più delicato e impegnativo in quanto prevede l'inserimento dei nuovi bambini. Con questa carenza di organico non sempre è possibile garantire il rapporto numerico di legge tra bambini ed educatrici né la presenza costante della figura di sostegno ove necessaria. Il personale educativo negli anni scorsi, come in quello corrente, ha garantito e garantisce con sforzo e senso di responsabilità la copertura intera dell’orario del servizio, consentendone il funzionamento e dando la possibilità alle famiglie di usufruirne appieno. Si è tentata la strada della collaborazione ma quando i tentativi di dialogo e le possibili soluzioni vengono puntualmente posticipati non resta che dare un segnale forte».

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