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Venerdì, 19 Aprile 2024

Stampante 3D all'ospedale di Negrar per preparare gli interventi chirurgici

Il nuovo sistema consente una chirurgia personalizzata, veloce, di massima precisione e sicurezza, quindi con minori rischi di complicanze operatorie

Come centro di riferimento regionale per la revisione delle protesi di ginocchio ed anca, l'ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar compie un ulteriore avanzamento tecnologico utilizzando per la pianificazione degli interventi complessi di ortopedia un sistema di stampa 3D. Sistema che consente una chirurgia personalizzata in base alla patologia del paziente, veloce, di massima precisione e sicurezza, quindi con minori rischi di complicanze operatorie.

Attualmente il Sacro Cuore Don Calabria è uno dei pochi ospedali in Italia a dotarsi di stampante 3D. Questo rientra in un progetto più ampio che investe non solo l'ortopedia e la traumatologia, diretta dal dottor Claudio Zorzi, ma coinvolgerà progressivamente altri reparti. Ad iniziare dall'urologia, diretta dal dottor Stefano Cavalleri, che nelle prossime settimane si approccerà alla pianificazione 3D degli interventi di asportazione di tumori renali di piccole dimensioni.

Grazie alla tecnologia HA3D di Medics, start-up innovativa del Politecnico di Torino, le immagini fornite da tac, angio-tac e risonanze magnetiche si traducono in un modello 3D in scala reale, dove sono distinte le varie parti anatomiche, anche quelle di cui il chirurgo avrebbe piena visione solo in sede operatoria. E, per quanto riguarda gli interventi di ortopedia, viene riprodotta in tre dimensioni la precisa entità del danno patologico dell'osso su cui dovrà procedere.
Il modello tridimensionale può essere studiato dal chirurgo virtualmente e fisicamente, tramite la procedura di stampa, ottenibile in alcune ore. La stampa 3D consente al medico non solo una più precisa pianificazione pre-operatoria con la scelta dei device protesici più adatti, ma anche di aumentare la sensibilità e la percezione tattile perché le mani del chirurgo potranno fare esperienza di ciò che sentiranno in sede operatoria prima dell'intervento.
Infine, la disponibilità di un modellino tridimensionale rafforza la comunicazione medico-paziente: la riproduzione reale e comprensibile, anche a chi non dispone di conoscenze mediche, delle condizioni pre-operatorie, completa l'informativa sull'intervento.

Il progetto 3D ha coinvolto direttamente l'ortopedia, la traumatologia e anche la farmacia ospedaliera, diretta dalla dottoressa Teresa Zuppini, che governa l'intero processo di produzione dei modelli e nei cui spazi è collocata la stampante.

stampante 3d ospedale negrar sacro cuore don calabria-2
(La stampante 3D dell'ospedale di Negrar)

L'acquisizione di questo sistema 3D ha origine da un'esigenza sentita da sempre dai chirurghi: colmare il gap tra la bidimensionalità fornita dalla diagnostica per immagini e la condizione reale che incontriamo in sede di intervento - ha spiegato il dottor Zorzi - Un'esigenza colmata finora grazie alle nostre conoscenze anatomiche e all'esperienza sul campo. Tuttavia, questo divario resta e, talvolta, può essere causa di interventi non del tutto efficaci e di importanti complicanze operatorie. La possibilità di disporre di un modellino tridimensionale ci consente di abbattere questo divario.

«La revisione di protesi delle articolazioni maggiori consiste in un intervento di sostituzione dell'impianto protesico primario - ha aggiunto il dottor Antonio Campacci, responsabile dell'unità di chirurgia dell'anca - Le indicazioni chirurgiche che portano alla revisione possono essere molteplici, ma sono riconducibili principalmente alla perdita di osso causata dalla mobilizzazione della protesi stessa che scollandosi dalla propria sede erode la sostanza ossea. A causa di questa perdita d’osso, l'inserimento di un nuovo impianto è sempre un intervento complesso. Con la tecnologia HA3D di Medics abbiamo tutte le indicazioni necessarie per procedere con sicurezza, anche per quanto riguarda l’anatomia vascolare, molto spesso resa esposta proprio per la perdita di osso. Il modellino tridimensionale è un supporto eccezionale per il chirurgo. L’opportunità di toccare la parte anatomica da trattare nel corso della pianificazione chirurgica educa la sensibilità e la percezione tattile dell'operatore, inoltre dà l’opportunità di simulare più volte l’intervento. Questo significa innanzitutto semplificazione della procedura chirurgica, quindi riduzione dei tempi e di conseguenza dei rischi di complicazioni intra e post operatorie. Inoltre, consente la scelta delle protesi e dei device più adeguati, scelta determinante per la riuscita dell'intervento».

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