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Funivia di Malcesine, stallo di un anno e mezzo per il rinnovo del cda

Il gruppo Viveve Malcesine ha denunciato la situazione con volantini e manifesti. La parlamentare 5 Stelle Businarolo si è invece rivolta all'Anac. "È tempo di agire nel rispetto delle normative"

Una situazione di stallo, coperta dal silenzio. Un silenzio che la deputata veronese del Movimento 5 Stelle Francesca Businarolo e il gruppo Vivere Malcesine vogliono rompere con due distinte iniziative.

È dal mese di gennaio del 2017 che il consiglio di amministrazione dell'azienda che gestisce la funivia Malcesine-Monte Baldo deve essere rinnovato. L'azienda è partecipata dalla Provincia di Verona, dal Comune di Malcesine e dalla Camera di Commercio, ma questi soci da un anno e mezzo ormai ancora non hanno sbloccato la situazione. Per questo la parlamentare 5 Stelle ha scritto all'Anac, l'autorità nazionale anticorruzione. Nella lettera, Businarolo menziona il ricorso presentato dal cda uscente lo scorso marzo al tribunale di Verona. La posizione del vecchio consiglio di amministrazione era contraria al rinnovo, ma non è stata accolta dai giudici.

È da tempo che il consorzio Funivia Monte Baldo si fa notare per il mancato rispetto delle regole - afferma Francesca Businarolo - Per anni i componenti del cda hanno percepito illegalmente il compenso, essendoci una legge che prevede la partecipazione al consiglio d'amministrazione a titolo gratuito per i consorzi intercomunali non obbligatori. È tempo di agire nel rispetto delle normative, invece che mostrare un triste attaccamento alle poltrone.

Non si sono rivolti all'Anac, ma ai cittadini di Malcesine, i rappresentanti del gruppo Vivere Malcesine che per denunciare la situazione all'interno dell'azienda Funivia Malcesine-Monte Baldo hanno realizzato manifesti e volantini. Martina Gasparini, per il gruppo Vivere Malcesine, ha ricordato anche il bando emanato per il rinnovo del cda e chiuso lo scorso 5 aprile. "Hanno risposto 31 candidati, ma non ci sono più notizie - ha dichiarato - Ci chiediamo a cosa sia dovuta questa ambigua situazione di silenzio e quali interessi ci siano in gioco. Che senso ha mantenere un cda scaduto e permettergli di deliberare in questa situazione. Dopo tutti questi mesi e dopo le rassicurazioni espresse in consiglio comunale pretendiamo risposte chiare".

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