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Una speranza per Alessandro Maria, il piccolo in attesa di midollo osseo

È stata trovata una sacca di cellule staminali dal sangue di un cordone ombelicale, ma la compatibilità non è certa. Il papà del bambino: «chi può continui a iscriversi ai registri dei donatori»

La vicenda del piccolo Alessandro Maria ha dato il via ad una gara di solidarietà che non si deve fermare, neanche adesso che potrebbe essere stata trovata una sacca di cellule staminali dal sangue di un cordone ombelicale. A chiederlo è il padre del piccolo, il veronese Paolo Montresor che ad Ansa ha dichiarato che ancora non è certa la compatibilità.

«È importante che chi può continui a iscriversi ai registri dei donatori di midollo, non lo dico per mio figlio ma per tutti i pazienti che sono in attesa. Chi diventa donatore lo fa per tutti i malati», ha dichiarato Paolo Montresor, trasferitosi anni fa a Londra per lavoro. Nella capitale britannica ha conosciuto Cristiana e dalla loro unione è nato Alessandro Maria, un bimbo che ora ha un anno e mezzo e a cui è stata diagnosticata una malattia molto rara. Per salvare il piccolo è scattata in modo molto virale la ricerca di un donatore di midollo osseo. «La nostra vicenda ha generato uno tsunami e a questo punto è importante che continui a beneficio di tutti - ha aggiunto il papà di Alessandro Maria - Sarebbe bello che da una nascita venisse la speranza per nostro figlio, ma aspettiamo».

E all'appello di Paolo Montresor si è aggiunto anche quello di Admo, l'associazione dei donatori di midollo osseo. Perché come Alessandro Maria ci sono tantissimi altri pazienti che lottano per sopravvivere e per cercare un donatore di midollo compatibile, visto che la percentuale di compatibilità è di 1 su 100mila.

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