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Contributo regionale per le Ipab, dove rimane alta l'attenzione per il Covid

I fondi saranno distribuiti tra 87 case di riposo venete, fra cui 15 veronesi, e complessivamente superano gli 8 milioni di euro. E negli istituti dove viene ancora scoperta la presenza del virus scattano precauzioni e isolamenti

Non è più minaccioso come negli anni scorsi, ma non se n'è andato del tutto. Il coronavirus c'è ancora e anche nel Veronese continua a contagiare. Nella maggior parte dei casi, chi contrae il virus non manifesta gravi sintomi, ma l'attenzione resta alta in presenza di soggetti fragili come gli anziani. E così, nelle case di riposo veronesi dove sono stati scoperti casi di Covid-19 sono tornate le precauzioni che erano state adottate in passato, come l'isolamento e la sospensione delle visite da parte dei parenti. Si tratta di piccoli accorgimenti temporanei pensati soprattutto per evitare che gli ospiti possano ammalarsi.

Le Ipab dunque non abbassano la guardia sul Covid-19, ma intanto per il loro impegno speso durante gli anni della pandemia saranno in qualche modo risarciti dalla Regione. La giunta regionale ha infatti approvato la delibera proposta dell'assessore alla sanità e sociale Manuela Lanzarin con cui vengono ripartiti i fondi, a suo tempo messi in campo a livello nazionale, con cui le Ipab potranno coprire i maggiori costi che hanno dovuto sostenere durante l'emergenza Covid. Il contribuito complessivo è di 8,812 milioni di euro e sarà distribuito tra 87 Ipab del Veneto, fra cui sono comprese 15 case di riposo veronesi.

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«Anche in questo caso - ha fatto notare Lanzarin - il Veneto e le sue Ipab si sono comportati egregiamente, tanto che il riparto a livello nazionale ci ha assegnato la copertura del 97% di quanto richiesto, una percentuale molto significativa a riconoscimento del lavoro fatto, principalmente su tre fronti: la sanificazione dei locali, l’adozione di dispositivi di protezione individuale per operatori e ospiti e l’adeguamento strutturale dei locali».

«L’emergenza Covid-19 - ha poi aggiunto l'assessore - ha messo a dura prova il nostro sistema sanitario chiamato a pesanti sforzi in tema di risorse e di personale per affrontare le nuove richieste di presa in carico e riuscire così a mantenere lo standard. Le Ipab che per loro ruolo svolgono un’attività solidale di sostegno alla parte più fragile della popolazione locale, sono state particolarmente colpite in questo lungo periodo a causa di costi aggiuntivi legati alle mutate richieste e necessità. Impegni economici non indifferenti che le strutture hanno effettuato per garantire la sicurezza degli ospiti e dei dipendenti e che necessitano di un maggior sostegno economico».

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