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Smog, blocco per i diesel Euro 3. Dubbi di Casartigiani: "Palliativi"

"I valori attuali non sono imputabili esclusivamente ai motori diesel più vetusti", ha detto il presidente dell'associazione Luca Luppi, mentre Flavio Tosi ha chiesto l'intervento dell'attuale sindaco di Verona

La situazione del traffico a Verona, con la riapertura delle scuole e l'arrivo dell'inverno, riproporrà gli stessi problemi di sempre. Dagli anni '90 assistiamo a palliativi che vanno dalle targhe alterne al blocco del traffico in date calendarizzate: è ovvio che le amministrazioni, imitandosi a vicenda, cerchino soluzioni che però si rivelano di scarsa efficacia e in fin dei conti si finisce sempre per sperare nella clemenza del meteo per ridurre gli inquinanti nell'aria. Non si discute il fatto che i livelli di PM10 debbano essere tenuti sotto controllo il più possibile e abbassati, ma va ricordato che i valori attuali non sono imputabili esclusivamente ai motori diesel più vetusti.

È Luca Luppi, presidente di Casartigiani Verona, ad esprimere dubbi sulle misure antismog che prenderanno il via nel mese di ottobre e che riguardano i mezzi diesel Euro 3 ed anche Euro 4. I provvedimenti sono stati annunciati nei giorni scorsi e toccheranno centinaia di veicoli. 

Pare anzi che anche le stufe a pellet diano il loro contributo - ha proseguito Luppi -. Senza entrare nel merito della nocività del PM10 (inferiore peraltro a nano particelle di altro tipo emesse anche dai motori a benzina) credo che se non si inizierà a ragionare a livello nazionale con un’adeguata politica di rinnovamento del parco mezzi circolante, uno dei più datati d'Europa, questi provvedimenti saranno di scarsa efficacia ed inutile applicazione. L'economia nazionale sta lentamente riprendendosi – ha continuato il presidente di Casartigiani provinciale – ma non abbastanza velocemente da reggere il ritmo delle normative europee in tema ecologico, che rischiano di diventare penalizzanti per le piccole e micro imprese, le quali sono in difficoltà nel rinnovare le flotte. Mi riferisco ai padroncini e ai corrieri che svolgono attività di consegna merci nei centri città, dove l'inquinamento è più elevato. Bisognerebbe forse partire da queste attività, con incentivi e finanziamenti agevolati, per rendere attuabile il rinnovo del parco mezzi circolante. La tutela della salute infatti, certamente prioritaria, non è disgiunta dalla tutela del lavoro e quindi dall'operatività dei mezzi commerciali. I diesel sono da sempre un ottimo capro espiatorio, spesso per ragioni dettate da ragioni diverse dalla tutela della salute pubblica. I nuovi diesel con i moderni FAP – ha concluso Luppi - sono meno inquinanti dei motori a benzina, quindi la strada da percorrere è questa, ma per rinnovare i mezzi bisogna che ci sia la possibilità di farlo a costi sostenibili per la piccola e media impresa. Diversamente, anno dopo anno, ci ritroveremo con gli stessi problemi e con gli stessi finti rimedi

L'ex sindaco di Verona, Flavio Tosi, ha invece chiamato in causa l'attuale primo cittadino del capoluogo scaligero, Federico Sboarina, chiedendo a gran voce il suo intervento. 

Il Sindaco in questo caso ha il potere di opporsi agli adempimenti previsti dalla Regione.
Basta firmare un'ordinanza, come in passato ho fatto io nella medesima situazione.
Basta volerlo, ma al solito Sboarina e la sua Giunta, incapaci come sono di decidere e farsi rispettare, se ne lavano le mani e usano pretestuosamente la Regione come paravento.
Mi chiedo se 'Ponzio Pilato' Sboarina ha davvero a cuore gli interessi dei veronesi, specie quelli più deboli, visto che si volta dall'altra parte su una questione così seria. L'impressione è che Verona sia diventata una colonia del Doge Zaia e Sboarina reciti il ruolo del paggetto.
Questo è un divieto inutile, come le targhe alterne, perché non risolve il problema, dunque non abbassa i livelli di inquinamento, ma danneggia solo la povera gente che magari non ha la possibilità di cambiare auto.

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