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Siccità, nessuna guerra dell'acqua tra Veneto e Trentino. «Massima sinergia»

I presidenti Zaia e Fugatti attendono indicazioni dalla cabina di regia sulla crisi idrica creata dal Governo Meloni, ma intanto le due amministrazioni locali collaborano

Alle 14 di questo pomeriggio, 21 marzo, si riunirà a Palazzo Chigi la cosiddetta "Cabina di regia" formata dal Governo Meloni per gestire la crisi idrica. La riunione sarà presieduta dal vicepresidente del consiglio Matteo Salvini e da essa ci si attendono decisioni importanti, visto che la siccità si aggrava di giorno in giorno. E senza provvedimenti nazionali, il rischio è quello di mettere Regioni e Province una contro l'altra, perché l'acqua non conosce confini.

Due grandi esempi si trovano proprio nel Veronese e sono il fiume Adige ed il Lago di Garda. L'Adige scorre sul territorio scaligero, ma proviene dal Trentino. Ed è chiaro che un provvedimento, come ad esempio il razionamento della risorsa idrica, preso dalla Provincia autonoma di Trento può avere delle ripercussioni anche in Veneto.
Lo stesso discorso vale anche per il Lago di Garda, condiviso da Veneto, Lombardia e Trentino. Per questo il consigliere regionale veronese di Forza Italia Alberto Bozza ha proposto la creazione di un commissario idrografico specifico del Garda-Adige. «È necessaria, anzi, direi urgente, la nomina di una figura super-partes che funga da raccordo nella crisi idrica che riguarda Garda e Adige e quindi Trentino, Veneto e Lombardia - ha dichiarato Bozza - La siccità è sicuramente una grave emergenza e forse anche a un fenomeno epocale. Credo sia infruttuoso per tutti star lì a farsi la guerra o a chiudersi nei piccoli egoismi, anche perché se andiamo a vedere sono molto di più gli interessi che legano il Trentino con Veneto e Lombardia di quelli che li dividono. Un commissario ad hoc porterebbe una visione d'insieme che superi le divisioni e valorizzi le convergenze».

Ma almeno stando alle parole del presidente della Regione Luca Zaia, i rapporti con la Provincia autonoma di Trento sono tutt'altro che tesi e c'è grande collaborazione nella gestione dell'emergenza siccità. «Con il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti abbiamo impostato un lavoro basato sulla massima condivisione progettuale - ha detto Zaia - Tempi difficili, come questo, impongono di affrontare i macro-problemi sviluppando la massima sinergia fra territori e condividendo dati, analisi e soluzioni tecnico-scientifiche. Siamo in attesa anche del lavoro impostato dal Governo, attendendo le indicazioni che potranno emergere dalla cabina di regia voluta dall’esecutivo sul tema siccità, che basa sul dialogo con i territori una parte importante delle proprie competenze».
E Fugatti conferma: «I tecnici del Trentino e Veneto sono al lavoro, congiuntamente, da alcune settimane per affrontare la gestione congiunta della risorsa idrica. Attendiamo anche dal Governo un piano nazionale di investimenti sugli acquedotti perché se le condutture vengono sistemate viene a mancare meno acqua per i tutti i territori. Il Trentino ha sempre dato acqua alle regioni vicine e non nega la solidarietà al Veneto. In questo momento tutti i territori sono in difficoltà, avendo molta meno acqua rispetto al passato e non è semplice garantire disponibilità. Servono misure emergenziali».

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