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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Siccità, consorzi di bonifica: «Salvata annata difficile per l'irrigazione veronese»

Consorzio Alta Pianura Veneta e Consorzio di Bonifica Leb hanno fatto il punto sul sistema di bonifica celebrando i 100 anni della bonifica Zerpana

Una giornata è stata dedicata all'acqua e alla sua gestione nell'anno contraddistinto da siccità e caldo. Il Consorzio Alta Pianura Veneta e il Consorzio di Bonifica Leb hanno fatto il punto sul sistema di bonifica, coinvolgendo famiglie, operatori agricoli e istituzioni.

La mattinata è cominciata con una biciclettata aperta a tutti "Alla scoperta della Valle Zerpana", in collaborazione con Fiab Verona, per conoscere le bellezze del territorio e la funzionalità dei Consorzi di Bonifica. Nell’occasione il personale tecnico del Consorzio Leb ha fatto conoscere più da vicino i punti principali di prelievo dell’acqua dal canale e quindi le opere a servizio del Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta.

A seguire si è tenuto un focus sulla stagione irrigua 2022 con un convegno dal titolo "L'acqua bene prezioso per la collettività. Uno sguardo al futuro".
Dopo i saluti istituzionali sono intervenuti, moderati dal direttore generale del Consorzio Alta Pianura Veneta Helga Fazion, il presidente del Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta Silvio Parise, il presidente del Consorzio di Bonifica Leb Moreno Cavazza e il presidente della Consulta dei Sindaci Eugenio Gonzato.

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(Cavazza, Cazzaro, Parise e Gonzato)

Il Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta è riuscito a garantire, anche attraverso il prezioso apporto del Consorzio Leb, il servizio irriguo in una stagione così difficile come ha evidenziato il suo presidente Silvio Parise: «Il Consorzio ha risposto all'emergenza siccità lavorando senza sosta a stretto contatto con gli enti locali e con il mondo agricolo. Ed è anche per questo che il sistema ha retto. In questo periodo dovremmo già aver concluso la stagione irrigua, iniziata il primo marzo, ma, persistendo il caldo e la siccità, continueremo a fornire acqua fino al 10 novembre per irrigare le colture autunnali e invernali. Speriamo che piova ma non in maniera eccessiva per non causare danni come è successo in altre parti d'Italia».
Gli ha fatto eco il presidente del Consorzio Leb Moreno Cavazza: «È stata un’annata irrigua di particolare complessità che il Consorzio Leb ha gestito con massima professionalità e dedizione. Sono state soddisfatte le esigenze del territorio preservando in larga misura i raccolti e garantendo la regolarità della stagione irrigua. Sono ripresi poi i lavori di rifacimento dell’infrastruttura del sistema Leb, finanziati nell’ambito del Pnrr con 53 milioni di euro. Particolare attenzione viene messa negli aspetti legati alla vivificazione ambientale ed alla salvaguardia dell’ecosistema garantendo nella fase di esecuzione il normale deflusso idrico».
«Pur in una stagione, tra le più critiche degli ultimi decenni, sono stati distribuiti - ha precisato Matteo Dani, capo settore tecnico del Consorzio Leb - circa 340 milioni di metri cubi di risorsa idrica ai fini irrigui e ambientali di cui 68 milioni di metri cubi nel comprensorio gestito dal Consorzio Alta Pianura Veneta per un’estensione irrigua di circa 15.455 ettari». E il direttore del Consorzio Leb Paolo Ambroso ha evidenziato come l’infrastruttura sia a servizio di un comprensorio di circa 350mila ettari e costituisca la principale opera regionale ed una tra le più importanti a livello nazionale. «Il Consorzio Leb - ha aggiunto il direttore - ha avviato e finanziato a partire dal 2021, all'interno del Piano Irriguo Regionale, un innovativo progetto di ricerca e sperimentazione irrigua per sviluppare metodologie innovative di mappatura delle criticità e individuare soluzioni sostenibili nella gestione della risorsa idrica».
Il progetto è gestito in collaborazione con l'Università degli Studi di Padova, con la supervisione scientifica del professor Paolo Tarolli, e con l'Università degli Studi di Verona, con la supervisione scientifica del professor Claudio Zaccone. Giulia Sofia, dell'unità di ricerca scientifica del Consorzio Leb che sta curando in collaborazione con le università la raccolta ed analisi dei dati sperimentali, dopo aver rappresentato l’andamento delle precipitazioni e delle condizioni climatiche nel corso degli anni, ha spiegato: «L'attività di ricerca in corso, attraverso l’utilizzo di droni e di sofisticati sistemi di rilevazione satellitare, intende analizzare le caratteristiche dei suoli e prospettare in un futuro scenario di crisi idrica le strategie e le best practice per sopperire alla carenza della risorsa da parte delle aziende agricole. I campioni prelevati hanno permesso un’analisi approfondita dei dati attraverso l’elaborazione effettuata nel laboratorio di chimica del suolo e delle biomasse di Verona. Sono state sin qui scattate circa 5.000 fotografie per azienda pilota per un totale di 20.000 fotografie complessive con una risoluzione di 50 centimetri dal suolo che hanno mostrato un aumento del rischio di siccità durante la stagione irrigua per il comprensorio, ed al contempo l’incremento dello stress vegetativo con impatti variabili a seconda delle proprietà del suolo».
Infine, Francesco Cazzaro, presidente di Anbi Veneto, ha concluso: «Purtroppo eventi estremi, come la siccità di quest’anno non sono più un’emergenza ma rappresenta situazioni sempre più frequenti a causa dei mutamenti climatici. Le soluzioni devono essere strutturali, richiedono pianificazione e investimenti. La via per far fronte alla siccità ci è chiara, si tratta di un Piano Laghetti, che stiamo realizzando in coordinamento con la Regione, finalizzati a trattenere più acqua nei territori visto che oggi in Veneto solo il 5% di acqua piovana è trattenuto mentre tutto il resto va a mare. Un tesoro che non possiamo più disperdere».

E al termine del convegno, si è tenuta l'inaugurazione del Casello 1 della bonifica Zerpana, edificio di rilevanza storica e idraulica risalente al 1921. La bonifica Zerpana, di cui il Consorzio Alta Pianura Veneta festeggia i cento anni, fu fondamentale per strappare dal secolare impaludamento i territori compresi tra l’Adige e l’Alpone, che oggi caratterizzano una zona di straordinaria eccellenza produttiva. La costruzione del grande manufatto sottopassante l’Alpone rappresenta l’infrastruttura di maggior importanza della bonifica Zerpana, ai cui lati furono eretti due fabbricati per ospitare i custodi e per la manovra delle grandi paratoie metalliche.
La ristrutturazione del Casello, che oggi fa parte del centro operativo e logistico dell’area ovest del Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta, è durata tre mesi e ha visto il completo restauro della facciata esterna, riportata ad antica bellezza.

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