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Siccità, Consorzio di Bonifica Veronese: «C'è poco da stare tranquilli»

Il dato medio delle piogge cadute questo gennaio in Veneto è stato di 28,1 millimetri. La media nei 28 anni precedenti era di 59,2 millimetri. Bassi i livelli di acque presente nelle falde e nei fiumi

Il Consorzio di Bonifica Veronese lancia l'allarme siccità per la provincia di Verona. Solitamente, in questo periodo invernale, cade una quantità di pioggia che è il doppio di quella che finora si è vista in questa stagione. Questo ha fatto scendere in picchiata i livelli di acque presente nelle falde e nei fiumi. L'Adige è visibilmente sotto i suoi livelli medi di portata e questo indica anche poca neve accumulata in montagna. «Ciò significa che, se le cose non cambieranno, già in primavera, al tempo dello scioglimento delle riserve nivali, ci si potrebbe trovare con fiumi e canali a secco», è l'avvertimento del consorzio di Bonifica.

Il rischio siccità è stato certificato anche dai dati di Arpav. Nel suo ultimo rapporto sulle risorse idriche, l'agenzia regionale ha calcolato che a gennaio il dato medio delle piogge sul territorio regionale è stato di 28,1 millimetri, a fronte di una media registrata nei 28 anni precedenti di 59,2 millimetri.

Il presidente del Consorzio di Bonifica Veronese Alex Vantini, intervistato dalla Rai, ha segnalato una forte preoccupazione «per una situazione che, ad oggi, sembra poter creare problemi importanti alla nuova stagione irrigua che si aprirà il prossimo 15 aprile. Il Veneto è sempre stata una regione ricca d’acqua, ma ormai sono anni che dobbiamo confrontarci con un cambiamento delle condizioni che appare irreversibile e che chiede risposte ad ogni livello».
«Questa siccità non è purtroppo una novità - ha aggiunto il direttore tecnico Andrea De Antoni - Già l'abbiamo registrata negli scorsi anni. Questo significa che, al di là delle condizioni contingenti, serve realmente pensare a soluzioni strutturali che permettano di affrontare quella che ormai sta diventando una situazione endemica».
«Se la situazione non cambia c'è da aver paura - ha concluso il direttore generale Roberto Bin - L'Adige di norma in inverno ha livelli bassi, ma il problema è che ad oggi mancano le riserve di neve. La stagione irrigua inizia a metà aprile, e fino ad allora possono succedere molte cose, ma, se dobbiamo guardare all'oggi, c'è poco da stare tranquilli».

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