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Attualità Selva di Progno / Strada Provinciale 10

Occhi puntati a Selva di Progno, dopo il matrimonio gay dell'ex parroco

Il vescovo Zenti incontrerà stasera i fedeli, ma ad attenderlo ci sarà anche il diretto interessato, Giuliano Costalunga, che ha ribadito di aver abbandonato il sacerdozio prima di sposarsi

Tanti occhi saranno puntati questa sera, 5 luglio, a Selva di Progno. Come annunciato giorni fa, il vescovo di Verona Giuseppe Zenti farà visita alla comunità di parrocchiani scossa dalla notizia del matrimonio dell'ex parroco Giuliano Costalunga con il suo compagno Pablo. Zenti aveva dichiarato che quel matrimonio, celebrato in Spagna, era triste perché Giuliano Costalunga non aveva chiesto nessuna dispensa e quindi formalmente era ancora un sacerdote. Un sacerdone che non solo si stava sposando, ma per di più con un uomo. Un episodio sconcertante per la curia veronese.

Ma stasera a Selva di Progno ci sarà anche il diretto interessato, Giuliano Costalunga, che anche attraverso il suo legale ha spiegato la sua posizione e spera di poterla riaffermare anche questa sera. Costalunga ha ribadito che l'8 febbraio scorso aveva inviato una raccomandata con cui comunicava la sua decisione di abbandonare il sacerdozio. Insomma, per Costalunga, Zenti avrebbe mentito nell'affermare che Giuliano Costalunga era ancora don Giuliano Costalunga, lo scorso aprile, quando si sono celebrate le nozze.

Infine, hanno annunciato la loro presenza sempre questa sera a Selva di Progno i militanti di Forza Nuova, in aperto contrasto con il vescovo.

Da cattolici ci chiediamo seriamente se monsignor Giuseppe Zenti possa ancora svolgere il suo ministero episcopale, dopo questo ennesimo scandalo e data l’evidente incapacità a gestire situazioni così delicate - ha detto Pietro Amedeo, segretario provinciale di Forza Nuova - Valuteremo con attenzione lo sviluppo degli eventi e analizzeremo con massimo rigore i fatti ma ritengo sia giunto il momento di chiedere a gran voce le dimissioni di questo vescovo. Avrebbe dovuto procedere da tempo alla riduzione allo stato laicale, con relative dispense, del sacerdote Giuliano Costalunga che, a quanto risulta, ne aveva persino fatto richiesta. Non possiamo rimanere in silenzio per l'enorme danno spirituale che l'ignavia di questo vescovo ha portato a questa città.

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