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Scuole chiuse anche la prossima settimana in Veneto, Lombardia ed Emilia

Il governatore Bonaccini lo ha annunciato tramite Facebook. Sono arrivare poi le considerazioni di Luca Zaia e del sindaco di Verona Federico Sboarina, in attesa dell'ordinanza ministeriale

È in corso la videoconferenza delle Regioni con il Presidente del Consiglio. Sulla base del parere del Comitato Tecnico Scientifico nazionale, resta confermata la chiusura dei nidi, dell’attività scolastica e delle Università anche per la prossima settimana per le tre Regioni più colpite: Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.

Ad annunciarlo, tramite il proprio profilo Facebook è il governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini, tramite il proprio profilo Facebook, mentre nei giorni scorsi il suo collega veneto, Luca Zaia, aveva invece auspicato la riapertura degli istituti scolastici. 

Il Comitato Tecnico Scientifico e il Governo ritengono inoltre di dover aggiornare settimanalmente tale previsione sulla base dell’andamento della situazione epidemiologica.

Fermi restando i divieti per tutte le attività che determinano significativi assembramenti di persone, si sta valutando la possibilità per le attività culturali e di spettacolo di un accesso limitato e disciplinato, tale da salvaguardare le condizioni di sicurezza sanitaria delle persone.

Ci eravamo prefissi di rimetterci prima alle valutazioni del Comitato Tecnico Scientifico - che oltre all’Istituto superiore di sanità è stato potenziato con l’interessamento dei presidenti delle Società scientifiche competenti per materia sul Coronavirus -, così come di attendere l’indicazione del Governo che garantisse una omogeneità degli interventi. Riteniamo però di dover già ora dare questa prima comunicazione per dare modo alle famiglie di potersi organizzare in vista dei prossimi giorni.

Al termine dell’incontro con il Governo, riuniremo l’Unità di crisi regionale per definire tutti gli aspetti del provvedimento del Governo e di quelli eventualmente da adottare in sede locale.

Nel tardo pomeriggio di sabato, in attesa dell'ordinanza ministeriale, si è espresso anche il sindaco di Verona, Federico Sboarina

La sanità veneta è una delle migliori del paese quindi dobbiamo fidarci di ciò che suggeriscono i tecnici. Anch’io avrei preferito, come Zaia, la riapertura delle scuole perché, dopo la conferma di Vinitaly, sarebbe stato un bel segnale di fiducia. Ho anche predisposto la sanificazione di nidi e materne comunali proprio con questo scopo. Dobbiamo però adeguarci e seguire le indicazioni della comunità scientifica, che ha il compito di indirizzare le scelte a tutela della salute dei cittadini.
Siamo chiamati a fare ognuno la nostra parte affinché l’andamento del contagio continui il trend in discesa. Anche se le scuole non riaprono vista la necessità di altre misure precauzionali, questo non impedisce di avere un ritorno alla normalità in altri piccoli aspetti quotidiani, come una passeggiata o un caffè al bar. È sufficiente attuare il decalogo ministeriale e non cedere all’allarmismo e alla psicosi. Anche con le categorie economiche stiamo perseguendo questa strada di buon senso, siamo impegnati a far arrivare al governo le esigenze produttive affinché non si fermi la locomotiva veneta e veronese, siamo fra i pilastri del Pil nazionale e dobbiamo blindare i posti di lavoro. Mentre i medici ci mettono al sicuro dal contagio, il governo appronti un vero piano Marshall di aiuti alle aziende e imponga all’Europa di non discriminare l’Italia solo perché qui la prevenzione con i test funziona. Servono anche forti investimenti per riportare l’immagine mondiale del nostro paese nel giusto alveo.

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