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Scuole riaperte a settembre? A Verona il trasporto di tutti gli studenti non è garantito

Problemi di capienza dovuti al distanziamento sociale sui bus, lo ha spiegato l'Ass. alla Mobilità Luca Zanotto che propone: «Metà degli studenti vadano a scuola e l'altra continui con lezioni a distanza». In alternativa dovranno essere differenziati gli orari di ingresso

Tutti i problemi che hanno colpito il sistema del trasporto pubblico locale avranno importanti ripercussioni soprattutto in vista dell’avvio del prossimo anno scolastico. Salvo modifiche normative all'orizzonte, infatti, per effetto del distanziamento sociale tutti gli autobus avranno una capacità ridotta del 50%. Questo detto in breve significa che se fino a qualche mese fa un bus da 12 metri poteva trasportare 200 persone, oggi al massimo ne può contenere 100. Una limitazione che avrà un impatto notevole, soprattutto da settembre, quando si presume torneranno in classe (e dunque sui mezzi pubblici) gli studenti che, a Verona, rappresentano l’80% degli abbonati.

L'allarme è stato lanciato proprio ieri, martedì 16 giugno, da parte dell'assessore Luca Zanotto durante il punto stampa del sindaco Federico Sboarina. Le parole usate dal vicesindaco e assessore Zanotto sono suonate piuttosto drastiche e preoccupate: «A queste condizioni non riusciremo a fronteggiare il trasporto degli studenti a scuola - ha spiegato l'assessore comunale alla Viabilità e Traffico Luca Zanotto - rischiando di non poter garantire un servizio puntuale ed efficiente. Ecco perché da settimane stiamo lavorando per la programmazione autunnale, che deve essere fatta con largo anticipo».

Ass. alla Viabilità e Traffico Luca Zanotto 16 giugno 2020

L'Ass. alla Viabilità e Traffico Luca Zanotto durante la conferenza stampa

Il vicesindaco Zanotto ha dunque specificato che già sono in corso una serie di incontri per cercare di affrontare un problema che non può essere risolto a settembre, bensì proprio in questi giorni per poter consentire un'adeguata gestione dei flussi da e verso le scuole: «Abbiamo già incontrato il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Verona, - ha sottolineato l'Ass. Zanotto - assieme ad alcuni presidi, per condividere le possibili soluzioni. Sul tavolo abbiamo messo due proposte che ora il mondo della scuola, anch’esso in attesa delle linee guida del Ministero all’Istruzione, dovrà valutare».

Una prima ipotesi avanzata ieri dall'assessore alla Mobilità e al Traffico del Comune di Verona è quella di differenziare i turni di ingresso e uscita dagli istituti scolastici, mentre un'altra, decisamente più drastica, sarebbe quella di proseguire anche a settembre con la "didattica a distanza", non per tutti gli studenti veronesi, ma per la metà di loro. Così si è espresso in conferenza stampa l'Ass. Luca Zanotto: «Quelle che potrebbero per noi essere le soluzione vanno sostanzialmente su due binari: da un lato potremmo modificare gli orari e qualche percorso, ma abbiamo la necessità che le scuole programmino gli orari di ingresso e uscita degli studenti differenziando di circa due ore i turni, cioè alcune classi vanno all'orario convenzionale, altre vanno almeno due ore dopo».

In merito alla seconda ipotesi di soluzione, l'Ass. Zanotto ha quindi spiegato: «L'altra soluzione, e anche qui il mondo della scuola ci deve venire incontro, è che metà degli studenti vadano a scuola e l'altra continui con una sorta di "lezioni a distanza". Soluzione quest’ultima - ha concluso l'Ass. Zanotto - che andrebbe incontro anche alle difficoltà degli spazi nelle scuole, dove non si riesce a garantire le distanze di sicurezza tra gli alunni. Siamo in attesa delle decisioni del Ministero competente per capire, quando si tornerà a scuola, in che maniera si farà e se ci saranno spazi per garantire le lezioni in compresenza».

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