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Attualità Stazione / Piazzale XXV Aprile

Sciopero treni, Salvini lo dimezza. Presidio dei sindacati alla stazione di Porta Nuova

Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporti, Fast Ferrovie e Orsa Ferrovie del Veneto: «Scelta del ministro illegittima, illogica e improduttiva: i treni soppressi in gran parte non saranno ripristinati e i viaggatori si sono ormai organizzati diversamente»

Dalle 14 alle 15 di questo pomeriggio, 13 giugno, davanti alla stazione Verona Porta Nuova, i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporti, Fast Ferrovie e Orsa Ferrovie del Veneto hanno organizzato un presidio per protestare contro la decisione del ministro Matteo Salvini di ridurre lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori delle ferrovie.

Lo sciopero avrebbe dovuto essere di 24 ore a partire dalle 3 di questa notte. Salvini lo ha dimezzato a 12 ore con un'ordinanza che ne impone la fine alle 15.

«Lo sciopero è stato proclamato 35 giorni fa, nel più rigoroso rispetto della legge che tutela il diritto alla mobilità dei cittadini - hanno commentato i sindacati locali dei trasporti - I servizi per i pendolari sono stati ovviamente garantiti. La scelta del ministro, oltre che illegittima, è anche illogica e improduttiva, visto che i treni soppressi dopo le 15 in gran parte non saranno ripristinati. E i viaggatori, avvertiti per tempo, si sono ormai organizzati diversamente».

Lo sciopero, tra l'altro, non ha avuto grandi ripercussioni sul trasporto ferroviario regionale. Ci sono state delle cancellazioni, questa mattina, ma nella stazione di Verona Porta Nuova tutto è andato avanti senza particolari disagi.

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