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Alta-Velocità, per la Brescia-Verona si spera nel decreto Sblocca Cantieri

Il documento del Governo Conte dovrebbe far partire i lavori per l'opera lombardo-veneta, su cui non ci dovrebbero essere ostacoli, secondo quanto anticipato dal ministro Toninelli

Oggi, 20 marzo, è il giorno della discussione e della possibile approvazione nel Consiglio dei Ministri del decreto cosiddetto Sblocca Cantieri. Un documento all'interno del quale dovrebbe essere contenuto anche il via libera per i cantieri dell'Alta Velocità Brescia-Verona-Padova. Infatti, l'analisi costi-benefici di quest'opera, come anticipato dal ministro Danilo Toninelli, non avrebbe rilevato grosse problematiche. Insomma, ci potrebbero essere dei correttivi, ma la Tav lombardo-veneta dovrebbe andare avanti, a differenza di quella piemontese, la Torino-Lione, dove i nodi da sciogliere per il Governo sono molti di più.

Di fronte a questa situazione, il Partito Democratico di Verona si mantiene comunque poco fiducioso. Anche se i lavori per la Brescia-Verona dovessero partire, all'esecutivo mancherebbe comunque «un disegno di largo respiro», per Maurizio Facincani, segretario provinciale PD Verona e per Davide Padovani, responsabile delle infrastrutture per il PD locale.

Toninelli si è completamente dimenticato di citare l'Alta Capacità del Brennero, opera complementare all'Alta Velocità - scrivono Facincani e Padovani - Ma non solo: il ministro sembra non cogliere le gravi ripercussioni che potrebbe subire la nostra provincia se il mosaico Alta Velocità/Alta Capacità non dovesse realizzarsi completamente. Una piena efficienza della linea Alta Capacità Brescia-Verona sarebbe infatti impossibile senza il collegamento della linea Tav verso la Francia. Il rallentamento o lo stop della Torino-Lione potrebbe dunque produrre effetti negativi pesanti anche sull'area veronese. 

E nell'attesa dello Sblocca Cantieri, intanto le Ferrovie dello Stato hanno già annunciato investimenti per 58 miliardi di euro nei prossimi cinque anni nel miglioramento della rete e dei treni per l'Alta Velocità e per i pendolari. Lo ha detto l'amministratore delegato del gruppo, Gianfranco Battisti, anticipando alcuni contenuti del prossimo piano industriale. Il Veneto sarà una delle regioni italiane maggiormente coinvolte, con il previsto arrivo di 78 nuovi treni per i pendolari nell'arco di quattro anni.

Investimenti per i pendolari e i cittadini che potrebbero essere anche di più se venisse accantonato definitivamente il progetto dell'Alta Velocità. È il tasto su cui battono da sempre i No Tav veronesi, i quali ritengono che l'analisi costi-benefici per quest'opera sia negativa. «Già nel 2017, il professor Marco Ponti nel suo studio indipendente dava risultati impietosi - scrivono i contrari all'opera - L'alternativa valida all'Alta Velocità è questa: il potenziamento della linea storica. Il miglioramento tecnologico di tutta la linea e nuovi binari dove si rende necessario. E per le merci proponiamo di valorizzare la linea Medio-Padana che corre tra Monselice e Genova passando per Tortona». 

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