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Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità San Martino Buon Albergo / Via Municipio

A San Martino Buon Albergo è stata inaugurata dopo il restauro la lapide ai caduti sulla facciata dell’ex municipio di Marcellise

La lapide fu in origine scoperta il 7 agosto 1921, con tutti gli onori religiosi, civili e militari, quando al tempo Marcellise era ancora un Comune autonomo (e lo sarebbe restato fino al 1927)

È stata inaugurata domenica 5 novembre la lapide dedicata ai caduti delle due guerre mondiali posta sulla facciata dell’ex Municipio di Marcellise, dopo il restauro commissionato dal Comune di San Martino Buon Albergo e proposto dal Gruppo Alpini di Marcellise, che ha sede presso l'ex Municipio. Alla cerimonia, che si è svolta nella giornata delle celebrazioni per la giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, hanno partecipato l’amministrazione comunale, il presidente provinciale degli alpini Maurizio Trevisan, il Gruppo Alpini di Marcellise e i rappresentanti delle associazioni d'arma e di volontariato. 

La storia della lapide, spiegano dal Comune di San Martino B. A., si intreccia significativamente con la storia del paese, a partire dal primo Consiglio comunale di quello che allora era il Comune di Marcellise, tenutosi il 31 dicembre 1918 e presieduto dall’allora sindaco, il conte Ottavio Orti Manara. Marcellise a quel tempo era infatti Comune autonomo e mantenne questo status fino al 1927, quando si decise il passaggio sotto la giurisdizione di Martino Buon Albergo. In quel particolare momento storico era vivo il ricordo dei terribili eventi bellici della Prima guerra mondiale e il sacrificio dei tanti italiani caduti. Dal sentimento di patriottismo che seguì alla vittoria alleata, scaturì la volontà di erigere un monumento alla memoria dei valorosi combattenti che avevano dato la vita per la Patria. E proprio durante quella seduta del Consiglio comunale nel 1918, si decise di murare nel Palazzo comunale una lapide dedicata ai caduti della Grande Guerra, lapide che fu scoperta il 7 agosto 1921, con tutti gli onori religiosi, civili e militari. 

Restauro lapide caduti San Martino BA : foto Ufficio stampa Comune San Martino Buon Albergo 

Il monumento si compone di una figura femminile che rappresenta l'Italia, con il capo turrito e la spada sguainata. Ai suoi piedi un’aquila domata e al di sopra della figura un festone di alloro sostenuto da due stelle militari. La statua, in pietra marmorea bianca, è collocata entro una sobria ma raffinata composizione architettonica in rilievo, in stile decò, costituita da ampi blocchi in pietra rosso Verona. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale venne aggiunta un’appendice lapidea che reca i nomi dei caduti del nuovo conflitto. Emblematica è la sproporzione numerica dei nomi riportati sulle due iscrizioni temporali, a rimarcare l’immane perdita di vite umane registrata durante il primo conflitto mondiale.

«Il monumento, - spiegano dal Comune di San Martino Buon Albergo - che risulta sostanzialmente in buono stato di conservazione, aveva perso il colore originale e questo aveva reso illeggibili i nomi dei caduti. Per questo con il restauro si è proceduto al rafforzamento delle lettere scolpite sulla lapide, mediante la stesura a pennello di un colore a resina resistente all’invecchiamento dato in maniera discontinua, ovvero con leggere diverse densità, per evitare un effetto artificiosamente "intatto" all’usura. Tutte le superfici sono state sottoposte a lavaggi controllati e spazzolature. Inoltre è stato realizzato il consolidamento delle parti a rischio caduta e sono state protette le cadute di materiale mediante stucco appositamente realizzato, analogo all’originale, e resina».

«Il sacrificio dei nostri caduti - ha sottolinea nell'occasione il sindaco Giulio Furlani - ci ricorda le terribili conseguenze della guerra e la perdita in termini di vite umane che comporta e ci induce a riflettere sul valore della pace. Soprattutto in un momento storico come quello che stiamo vivendo, segnato da vecchi e nuovi conflitti». Il vicesindaco Mauro Gaspari ha poi aggiunto: «Riteniamo sia fondamentale conservare e valorizzare il patrimonio storico e culturale affinché i luoghi della memoria restino luoghi significativi in cui tutti possano riconoscere la nostra storia e la nostra identità condivisa». Il progetto per il recupero della lapide, in base a quanto si apprende, è stato affidato all'architetto restauratore Mauro Zammataro ed è stato coordinato dall’U.T.C. settore Lavori pubblici e Patrimonio del Comune. 

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