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Convenzioni con Ministero di Giustizia per riaprire sedi distaccate dei tribunali

La proposta è stata approvata dal consiglio regionale del Veneto e vuole modificare la riforma che nel 2012 ha portato alla soppressione di diverse sedi tra cui quelle di Soave e di Legnago

Nella seduta di martedì scorso, 5 settembre, con 38 voti favorevoli e 5 astenuti, il consiglio regionale del Veneto ha approvato un progetto di legge statale per modificare la riforma delle circoscrizioni giudiziarie che nel 2012 ha riorganizzato i tribunali ordinari e gli uffici del pubblico ministero. Una riorganizzazione che ha comportato, di fatto, la soppressione di diverse sedi di tribunale e delle relative procure della Repubblica, tra cui quelle veronesi di Soave e di Legnago.

Il progetto di legge approvato dal consiglio regionale è stato illustrato dal vicepresidente dell'assemblea legislativa Nicola Finco, che ha dichiarato: «La concentrazione dell'attività giurisdizionale nei capoluoghi di provincia, e la conseguente soppressione delle sedi decentrate, ha reso più gravoso l’accesso alla giustizia anche a causa, molto spesso, della conformazione ed estensione territoriale. E la riforma attuata non ha neanche prodotto né una minore spesa né una migliore resa soprattutto in termini di accelerazione dei procedimenti giudiziari».

La proposta del Veneto introduce una disposizione che conferisce alle Regioni la possibilità di richiedere al Ministero della giustizia, mediante apposite convenzioni, il ripristino del servizio delle funzioni giudiziarie nelle sedi soppresse o la costituzione di nuovi tribunali e delle relative procure, sempreché il nuovo circondario abbia una popolazione residente di almeno 100mila abitanti, prevedendo misure di salvaguardia per i procedimenti pendenti. Le Regioni si farebbero carico delle spese di gestione e manutenzione degli immobili e di retribuire il personale di custodia e vigilanza delle strutture, mentre allo Stato resterebbero le spese di retribuzione dei magistrati, del personale amministrativo e della polizia giudiziaria.

La correlatrice del provvedimento è stata la capogruppo del Partito Democratico Vanessa Camani, la quale nel suo intervento ha anche ricordato a situazione complessiva del personale dei tribunali. «Al tribunale di Venezia la carenza di assistenti giudiziari è del 41,8%, del 40% a Padova, 36,8% a Rovigo, 35% a Treviso, 31,9% a Vicenza, 27,8% a Belluno, 27,1% a Verona - ha detto - carenze da cui derivano i ritardi della giustizia e che spingono a una richiesta di giustizia di prossimità che investe tutti i cittadini del Veneto».

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