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L'unico pulcino di avvoltoio reale indiano al mondo è nato al Parco Natura Viva

La specie versa in “pericolo critico” di estinzione: «Le carcasse di cui questi avvoltoi si nutrono contengono spesso antidolorifici che si rivelano per letali tanto rapidamente che in un decennio si è consumata una vera e propria ecatombe»

La nascita di un unico pulcino di avvoltoio reale indiano è stata appresa con grande gioia dai parchi zoologici di tutto il mondo, mentre in Asia la specie versa in “pericolo critico” di estinzione e l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ne calcola solo in India un declino del 90% negli ultimi 10 anni: il lieto evento è avvenuto al Parco Natura Viva di Bussolengo, il 12 maggio scorso. E a causa dell’emergenza sanitaria, ai suoi genitori è stata concessa per la prima volta la possibilità di allevarlo autonomamente: non c’è istituzione che abbia dati scientifici così preziosi per la conservazione del Sarcogyps calvus come quelli relativi alla cura dell’uovo, alla nascita e alle cure parentali di questo piccolo, specie quasi impossibile da osservare in natura e difficilissima da studiare.

Parco Natura Viva: l'avvoltoio reale indiano e il suo pulcino

«Considerato il valore inestimabile dei piccoli di questa coppia storica, dopo i loro fallimentari tentativi di arrivare alla schiusa - spiega Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva di Bussolengo - abbiamo sempre tolto l’uovo dal nido durante il periodo di cova, per assicurarlo alla maggiore certezza di sopravvivenza che offre l’incubatrice. Ma quest’anno la pandemia ha stravolto i piani e non abbiamo potuto far altro che sperare nelle capacità innate di due genitori che non avevano mai allevato prima la propria prole». Incollati alle telecamere di sorveglianza piazzate sul nido, keeper, etologi e veterinari hanno seguito con il fiato sospeso il momento critico della nascita, quando il potente becco di mamma e papà diventa fondamentale per aiutare il piccolo a liberarsi del guscio. «I due si sono impegnati così tanto che, seppure goffamente in alcune occasioni - prosegue Camillo Sandri, veterinario e direttore tecnico del Parco Natura Viva - hanno assicurato al pulcino l’aiuto necessario per rompere il guscio e uscire dall’uovo». E sembra che stiano procedendo ancora meglio nell’allevamento: dai 160 grammi della nascita, nel giro di circa 60 giorni il loro piccolo ha già guadagnato quattro chili. Non appena possibile, farà parte di quel contingente di 21 individui di questa specie ospitati in tutto il Pianeta - dei quali 12 solo al Parco Natura Viva - che costituiscono una riserva genetica indispensabile per far fronte al declino che si va consumando nel Sudest Asiatico. Ma oltre al danno, la beffa: a condurre l’avvoltoio reale indiano sull’orlo della scomparsa, insieme ad altre cause, sembra esserci un medicinale di uso umano, adottato anche per trattare il bestiame d’allevamento. «Le carcasse di cui questi avvoltoi si nutrono contengono spesso antidolorifici - conclude Avesani Zaborra - che si rivelano per letali tanto rapidamente che in un decennio si è consumata una vera e propria ecatombe».

Anche in India dunque, come accade in moltissime altre parti del Mondo, la biodiversità rischia il collasso per causa diretta dell’uomo. Il quale però, se vuole, può anche tentare di rimediare.

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