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Attualità Centro storico / Piazza Bra

Cartelli di protesta contro il «Giulietta e Romeo» di Sergey Polunin

Gli attivisti di Circolo Pink, Potere al Popolo e del Comitato Verona Pride: «Corpo di ballo stabile liquidato e dimenticato e Polunin è noto per le sue posizioni omofobe e sessiste»

Venerdì scorso, 26 luglio, ad un mese esatto dalla prima mondiale in Arena dello spettacolo di balletto "Giulietta e Romeo" del ballerino Sergey Polunin, alcuni attivisti del Circolo Pink, di Potere al Popolo e del Comitato Verona Pride hanno effettuato un blitz di protesta contro il Comune di Verona e contro Polunin. Gli attivisti hanno attaccato cartelli sotto i tabelloni in Piazza Bra e nelle sale prova del corpo di ballo dell'Arena di Verona.

Blitz anti-Polunin degli attivisti lgbt di Verona

Negli scorsi mesi abbiamo criticato questa manifestazione, essendo prerogativa della Fondazione Arena organizzare eventi di lirica e balletto in Arena - hanno fatto poi sapere gli attivisti - Ma per farlo la nostra città dovrebbe avere un corpo di ballo stabile, lo stesso liquidato tre anni fa durante l'amministrazione Tosi. A due anni delle elezioni, l'amministrazione Sboarina sembra avallare quel processo di privatizzazione della Fondazione Arena che tanto aveva criticato. Sarà forse che la presenza di un ospite, Polunin, salito agli onori delle cronache internazionali per le sue prese di posizione omofobe e sessiste, abbia fatto dimenticare all'amministrazione il bene della città e delle lavoratrici e lavoratori della Fondazione Arena? Crediamo sia compito di chi governa la città tutelare i beni del nostro territorio, come la Fondazione Arena. Stiamo invece scontando la politica di una amministrazione assente, che tanto ha parlato in campagna elettorale e che poco ha fatto da quando siede a Palazzo Barbieri. Per il bene della nostra città, del valore che vogliamo assegnare alla lirica; per il rispetto dei tanti artisti non eterosessuali che hanno calcato il palco dell'Arena e dato risalto alla nostra città, l'amministrazione dovrebbe assumersi la responsabilità di bloccare questo evento e farsi promotrice della rinascita di un corpo di ballo stabile per Verona.

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