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Processo Pfas, coinvolte due multinazionali. Più di 200 le parti civili

Mitsubishi Corporation e International Chemical Investors, oltre alla fallita Miteni, dovranno metter mano al portafoglio per i risarcimenti, una volta accertate le responsabilità

Nel processo contro i vertici Miteni per il disastro ambientale conseguente alla contaminazione da Pfas entrano come responsabili civili obbligati al risarcimento dei danni due importanti multinazionali. È un bellissimo risultato, che premia mesi di lavoro preparatorio insieme ai legali e alle parti coinvolte in questa terribile vicenda di inquinamento.

Con queste parole il presidente del Veneto Luca Zaia ha commentato la citazione in giudizio da parte del giudice dell'udienza preliminare di Vicenza Roberto Venditti dell'azienda giapponese Mitsubishi Corporation Inc. e della ditta lussemburghese International Chemical Investors S.E. nell'ambito del processo per il disastro ambientale avvenuto in Veneto a causa dei Pfas; processo in cui la Regione si è costituita parte civile. Medesimo provvedimento del gup anche per la fallita Miteni, azienda vicentina di Trissino, ritenuta la principale responsabile della contaminazione delle falde acquifere a cui attingevano diversi comuni delle province di Verona, Vicenza e Padova. Nonostante il fallimento, anche la Miteni dovrà dunque concorrere all'eventuale risarcimento.

Viene per ora premiata la forte volontà e determinazione della Regione in questa partita, cui abbiamo sempre imposto quelle che potrei definire un generale "limite zero" - ha proseguito Zaia - Limite zero nelle acque potabili, con tutti ricorsi che ne sono conseguiti proprio perché abbiamo voluto essere intransigenti, ma ora la gente beve acqua pulita ed è protetta anche da nuovi eventuali inquinanti. Tolleranza zero, perché fin dal 2013 abbiamo voluto andare fino in fondo con la magistratura per far pagare a chi ha avvelenato il giusto risarcimento alle popolazioni. E zero Pfas nel sangue col più grosso screening sanitario mai effettuato nel nostro Paese.

Mitsubishi e Ici, due multinazionali dell'industria chimica, sono state coinvolte perché entrambe si sono succedute nel controllo societario della Miteni, nel periodo oggetto della contestazione dei reati per i quali è in corso il processo. Per tale motivo, la Regione Veneto ha fortemente voluto che le stesse venissero chiamate a rispondere, assieme a Miteni, con il proprio patrimonio, degli enormi danni prodotti, al territorio e alla salute delle persone, dall'attività dell'azienda di Trissino.
Il coinvolgimento formale nel processo di Mitsubishi Corporation e di International Chemical Investors crea finalmente le condizioni per consentire al territorio, quando saranno accertate le penali responsabilità degli imputati, di ricevere quelle ingenti risorse economiche che risulteranno necessarie per la bonifica ambientale e per la tutela della salute dei cittadini veneti.

Ma nella lista delle parti civili del processo non è presente solo la Regione Veneto. Anche la richiesta di molte associazioni è stata associazioni è stata accolta. Un fatto che è stato interpretato come positivo dalla deputata veronese del Movimento 5 Stelle Francesca Businarolo. «Alla prossima udienza, fissata per il 23 marzo, inizierà un processo in cui si sono costituite come parti civili ben 229 tra associazioni, comitati di cittadini ed enti pubblici - ha detto Businarolo - È la dimostrazione che un'amplissima fetta della società civile veneta vuole vederci chiaro in quello che è stato un gravissimo danno non solo ambientale, ma anche sanitario. Ora la parola spetta ai giudici, nei quali ripongo la massima fiducia».

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