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Pfas, è prossima l'approvazione del nuovo piano per fornire acqua pulita

Saranno tre i punti da cui sarà captata, lontani da zone contaminate. Nel frattempo il M5S chiede al nuovo governo di affrontare il problema e di aumentare i controlli sui fiumi e sul mare

Tra le questioni che ritengo vadano affrontate al più presto dal nuovo esecutivo l'inquinamento da Pfas in Veneto è una delle più urgenti.

Questo è il pensiero della deputata veneta 5 Stelle Silvia Benedetti che ha apprezzato il discorso di insediamento del nuovo premier Giuseppe Conte, soprattutto il passaggio in cui ha parlato del diritto alla salute "come uno dei più importanti in assoluto, sancito dalla nostra Costituzione". E al fine di salvaguardare tale diritto, la deputata del M5S ha depositato una proposta di legge per combattere l'inquinamento da Pfas.

"Con la salute dei cittadini non si può scherzare né tantomeno minimizzare per questo sono diventati impellenti i nuovi controlli e monitoraggi delle acque dei fiumi Adige, Po e del mare, da parte degli enti deputati a farlo: Ulss e Arpav", ha aggiunto la consigliera regionale 5 Stelle Patrizia Bartelle e le sue parole fanno seguito ad una recente scoperta fatta attraverso una ricerca dell'università di Milano. È stata infatti trovata una concentrazione senza precedenti di Pfas nelle vongole vendute al mercato ittico milanese ed allevate alla foce del fiume Po. Un dato che ha riaperto il dibattito sulla presenza di questi inquinanti non solo nell'acqua che beviamo ma anche nei cibi che mangiamo. Nel frattempo però questi potrebbero essere giorni decisivi per l'approvazione del piano per fornire acqua pulita ai cittadini dei comuni della cosiddetta "zona rossa", quella cioè maggiormente colpita dall'inquinamento da Pfas. L'acqua sarà captata da tre nuovi punti di prelievo, lontani da punti contaminati.

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