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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Pfas a Pescantina, M5S vuole chiarezza: «È una giusta preoccupazione»

«Non vi è alcun pericolo, alcun motivo di allarme? Bene, vogliamo che a dircelo non siano gli amministratori locali, ma i risultati di uno studio epidemiologico», hanno ribadito Manuel Brusco ed Emanuele Boscaini

«Quando si tratta di veleni nell'acqua dei rubinetti, tacciare di allarmismo chi chiede interventi immediati e magari liquidare come apprensione la giusta preoccupazione dei cittadini è davvero sconcertante,se proviene da un'amministrazione comunale». È il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Manuel Brusco, ad intervenire sul caso scoppiato nei giorni scorsi a Pescantina, riguardante la contaminazione da Pfas di un pozzo
Una volta che la notizia è stata diffusa, Acque Veronesi e Comune si sono affrettate a rassicurare la popolazione, sottolineando come la qualità dell'acqua non sia mai stata in discussione ed ora però i pentastellati chiedono venga fatta ulteriore chiarezza sulla vicenda. 
«Noi del M5S , non appena – oltre due anni fa – vennero trovate tracce di pfas nei pozzi, abbiamo chiesto di considerare la cosa con la massima serietà. Anche se i parametri rientravano nei massimi consentiti, il fatto stesso che in ben tre pozzi fosse stata rilevata la presenza di Pfas era per noi motivo di preoccupazione. Voglio ricordare le interrogazioni e le richieste di informazioni che abbiamo protocollato, ma l’attuale sindaco di Pescantina, invece, ha pensato bene di minacciarci di denuncia. Noi abbiamo dovuto andare a Roma e insistere affinché la Regione finalmente si accollasse il compito di bonificare l'area sospetta, dove – è bene ricordarlo – i pozzi idrici sorgono a ridosso di vecchie discariche». 

Anche il consigliere comunale pentastellato di Pescantina, Emanuele Boscaini, ha commentato il problema emerso in questi giorni. «Non l'amministrazione comunale, ma noi insieme a comitati e associazioni di cittadini abbiamo interessato Acque Veronesi. Non vi è alcun pericolo, alcun motivo di allarme? Bene, vogliamo che a dircelo non siano gli amministratori locali, ma i risultati di uno studio epidemiologico. Perché non lo si vuole fare? Perché il Comune non ha ancora messo in bilancio uno stanziamento a tal fine? Non si fa poltica sulla pelle dei cittadini e fare verifiche è un fatto di trasparenza, non un attentato all'immagine dell'amministrazione di un Comune. Richiederemo al più presto che venga riconvocato il cosiddetto tavolo ambientale, in cui le associazioni ambientaliste di Pescantina, come il MAV, il Comitato Dighe Adige o il Comitato della Cava Bardoline Alte possano esprimere le loro valutazioni e perplessità e far uscire un documento che ancora una volta chieda di intervenire». 

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