rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
Attualità Negrar / Via Don A. Sempreboni, 5

Non solo Covid-19, l'ospedale di Negrar offre un numero verde per tutti i pazienti oncologici

I pazienti oncologici dinanzi al nuovo coronavirus rientrano nelle "categorie a rischio", questo ha portato molti a disdire appuntamenti, ma come spiega la dott.ssa Stefania Gori dell'ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar «non è necessario interrompere le cure»

Anche in questo momento di emergenza sanitaria Covid-19, l’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria "rimane sempre in linea" con i pazienti oncologici tramite il numero verde 800 143 143, con il quale da oggi si può accedere anche ai colloqui psicologici. Il numero è dedicato non solo ai pazienti già seguiti dall’ospedale di Negrar, ma anche a tutti coloro che hanno una diagnosi o una presunta diagnosi di tumore. All’800 143 143 risponde (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13) un operatore formato in grado di dare risposte e di creare un contatto, se necessario, con le unità operative e i servizi di diagnosi e cura.

Con questo numero verde è possibile parlare anche con il "Servizio di Psicologia Clinica", di cui è responsabile il dottor Giuseppe Deledda, per proseguire o iniziare da remoto colloqui psicologici. «Tali colloqui sono ancora più importanti in questo momento di isolamento e distanziamento sociale che vivono i pazienti e anche i familiari, che così cercano di proteggere i loro cari da un possibile contagio», spiega la dottoressa Stefania Gori, direttore del Dipartimento di Oncologica del "Sacro Cuore Don Calabria" e presidente della Fondazione AIOM.

news-cancer-care-center

Il numero verde per pazienti oncologici

I pazienti oncologici rientrano nelle cosiddette categorie a rischio per quanto riguarda l’infezione da nuovo coronavirus. Non tanto perché hanno una probabilità maggiore di contrarre il virus, ma in quanto possono essere, nel caso siano contagiati, più soggetti a complicazioni a causa della patologia o delle terapie a cui sono sottoposti. «Questo ha suscitato in molti pazienti un grande timore di recarsi in ospedale per visite oncologiche e, talora, anche per proseguire la terapia con farmaci antitumorali o la radioterapia. Un timore che in certi casi li ha indotti a disdire gli appuntamenti», spiega la dottoressa Gori. «Ma non è necessario interrompere le cure. - rassicura la stessa dottoressa Gori - E soprattutto non deve essere fatto autonomamente, perché la continuità delle terapie farmacologiche e radioterapiche è fondamentale per l’efficacia dei trattamenti. Ogni paziente deve confrontarsi col proprio oncologo di riferimento per valutare un eventuale posticipo del trattamento antitumorale in base alla sue condizioni». 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Non solo Covid-19, l'ospedale di Negrar offre un numero verde per tutti i pazienti oncologici

VeronaSera è in caricamento