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Parco della Lessinia, ecco i prelievi selettivi dei cinghiali e i risarcimenti dei danni

Già risarcite 16 aziende per un totale di 11.300 euro per i danni causati dagli animali selvatici. E con la modifica delle norme di attuazione del piano ambientale si potranno prelevare gli animali in caso di emergenza naturalistica ed economica

Via libera ai prelievi selettivi dei cinghiali nel parco regionale della Lessinia. La novità è stata introdotta dalla Regione Veneto con la modifica di due articoli delle norme di attuazione del piano ambientale del parco. Con queste variazioni diventa possibile realizzare puntuali interventi di controllo tramite prelievi selettivi di animali che costituiscono un'emergenza naturalistica ed economica, compromettendo l’ecosistema e arrecando danno alle attività agricole. Il coordinamento di queste attività di controllo sarà in capo al parco regionale della Lessinia con interventi svolti dal proprio personale o da soggetti individuati dall'ente e debitamente formati.

La proposta di modifica era iniziata nel 2014. Un percorso lungo dovuto anche alle varie fasi di commissariamento della comunità montana della Lessinia, oggi in liquidazione. «Finalmente, ora, la variante parziale è realtà e ringrazio per la collaborazione e la disponibilità gli uffici dell'ente parco e quelli regionali - ha commentato Massimo Sauro, vicepresidente del parco della Lessinia - L'obiettivo adesso è quello di proseguire nella revisione completa del piano ambientale del parco, aggiornando e adattando i vari articoli e regolamenti in base alle nuove esigenze del territorio e al mutamento economico-sociale e ambientale in corso negli ultimi trent’anni, per permettere al parco di diventare un’opportunità di traino per lo sviluppo e la promozione del territorio della Lessinia in tutti i suoi settori».

Intanto, l’apertura del nuovo conto corrente del parco ha permesso di sbloccare le pratiche di risarcimento per i danni da fauna selvatica ferme da prima della nascita del nuovo ente gestore. Nelle scorse settimane, sono state risarcite 16 aziende per un totale di 11.300 euro, con importi soggettivi che arrivano a oltre 3mila euro. «È un ulteriore, fondamentale, step che ci permette di proseguire con altri passaggi, entrando nel vivo di quella che sarà la futura configurazione del parco - ha spiegato il presidente Giuliano Menegazzi - Dopo lo storico risultato raggiunto per poter iniziare ad affrontare il problema cinghiali, tra i prossimi obiettivi dell’amministrazione c’è quello di mettere mano al disciplinare sull’utilizzo del marchio del parco per le attività economiche del territorio, sia produttive che di servizio: un fronte su cui siamo già al lavoro a seguito del trasferimento del marchio del parco dalla comunità montana in liquidazione al nuovo ente».

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