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Domenica, 28 Aprile 2024
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Messaggio del Papa al Meeting degli adolescenti di Verona: «Fate chiasso»

Il pontefice ha anche chiesto di porre l'attenzione al tema delle migrazioni. «È un problema epocale che va affrontato con grande rigore»

È arrivato anche il messaggio di Papa Francesco a coronare il 50esimo Meeting degli adolescenti veronesi. Tramite una telefonata al vescovo Domenico Pompili, il Santo Padre si è rivolto ai quasi 3.800 partecipanti al raduno giovanile organizzato al Pala Agsm-Aim dal Centro di pastorale adolescenti e giovani (Cpag) della diocesi di Verona.
«Stamattina - ha raccontato Pompili - ho avuto modo di sentire il Papa, appena tornato da Marsiglia, e raccontandogli di questo nostro incontro ho chiesto se ci fosse un messaggio che potevo recapitarvi». La risposta del pontefice è stata: «Di' loro che facciano chiasso». E Papa Francesco ha anche chiesto di porre l’attenzione al tema delle migrazioni, vista la concomitanza con la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. «Papa Francesco - ha aggiunto il vescovo di Verona - mi ha suggerito: "Di’ alle ragazze e ai ragazzi che questo è un problema epocale che va affrontato con grande rigore, facendo in modo che si scelgano quelli che possono essere accolti, ma con l’attenzione che nessuno venga cacciato e rispedito nei lager da cui proviene tutta questa povera gente"».

50esimo Meeting del Centro di pastorale adolescenti e giovani di Verona

Un messaggio che il Papa ha voluto inviare ai 3.785 presenti al Pala Agsm-Aim. Di questi, 2.663 erano i ragazzi dai 14 ai 18 anni provenienti dalla provincia scaligera e dalla sponda bresciana del Lago di Garda (che ricade all’interno della diocesi di Verona). In più c'erano 552 animatori, 250 organizzatori volontari e 320 vecchi volontari, invitati appositamente per il cinquantenario dell’evento.
Tra gli ospiti anche il sindaco di Verona Damiano Tommasi e il consigliere Francesco Fasoli, in passato volontario del Meeting.

Assieme al messaggio del Santo Padre, i presenti hanno affrontato anche il tema annuale. "Guardami" è stato il titolo di questa edizione che ha portato i ragazzi a riflettere sullo sguardo, che può essere giudicante oppure salvifico, se frutto di un amore.
Nel corso della mattinata sono state presentate diverse testimonianze di chi grazie ad uno sguardo d’amore ricevuto è riuscito a cambiare la propria vita. Tra queste anche i racconti di ragazzi ed educatori dell'ospedale di Santa Giuliana, centro di riferimento regionale per il disturbo psicologico e psichico in adolescenza.
Nell’omelia della messa, il vescovo Domenico Pompili ha anche messo in guardia i presenti: «Il nostro sguardo è spesso segnato dall’invidia, un vedere contro, un vedere male, uno sguardo segnato dalla contrapposizione all’altro» alimentato anche dai social network e che conduce «alla depressione, alla tristezza, alla paura». «Vi auguro dunque di imparare a vedere, e non ad invidiare - ha rimarcato Pompili - perché vedere è ciò che vi consente di aprirvi alla vita, alla sua bellezza, alla sua gratuità, alla sua libertà».

A concludere i lavori, la riflessione di don Matteo Malosto, direttore del Cpag: «La Chiesa e, da 50 anni, anche il Meeting esistono per questo: per portare agli adolescenti il messaggio di Dio che nessuno di loro è sbagliato o è un problema, ma che ciascuno è, a suo modo, la cosa più bella del mondo, qualcuno per cui vale la pena morire, come ha fatto Gesù in croce».

E nel pomeriggio spazio all’animazione con balli di gruppo e giochi all’aperto, mentre all’interno della tensostruttura è stato allestito uno spazio per la preghiera a le confessioni.

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