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Berizzi presenta "Nazitalia" a Verona, insulti sul web. FN: «Impedirlo anche fisicamente»

Forza Nuova Verona ha annunciato «l’adesione a qualsiasi forma di mobilitazione di piazza atta a bloccare ed impedire anche fisicamente questa infame sfida alla nostra città»

«Piena vicinanza e solidarietà a Paolo Berizzi, ancora una volta nel mirino degli attacchi della destra estrema. Ora il governo e l’amministrazione veronese rompano gli indugi e si esprimano con parole di condanna». Lo ha dichiarato la parlamentare veronese Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito democratico, alla notizia di nuove minacce al cronista di Repubblica e L'Espresso giunte in vista della presentazione a Verona del suo libro intitolato "Nazitalia". Proprio questa mattina, presso la sala stampa del Comune di Verona il consigliere Dem Federico Benini ha illustrato i contenuti della serata con Paolo Berizzi, giornalista che sarà appunto ospite in sala Lucchi il prossimo mercoledì 26 giugno per la presentazione del suo nuovo libro inchiesta.

Nelle scorse ore, alla notizia della programmazione di tale evento, avevano preso posizione nettamente contraria i due esponenti di Forza Nuova Verona Luca Castellini e Pietro Amedeo, i quali in una nota congiunta bollavano come «farsa editoriale» il libro di Paolo Berizzi, sottolineando inoltre che la presentazione dovrebbe avvenire «addirittura sotto lo stadio Bentegodi, cuore pulsante di Verona calcio e Verona città». Gli stessi Castellini ed Amedeo si rivolgevano poi direttamente «all’amministrazione comunale nella persona del Sindaco Sboarina», per chiedere esplicitamente di «non concedere sia l’adiacente Sala Lucchi, né altre sale pubbliche a chi viene appositamente per infangare il nome della nostra città a scopo di lucro, sputando gratuito odio comunista su Verona ed i veronesi». I toni della nota diffusa da Forza Nuova divenivano poi sempre più esacerbati, concludendosi con un annuncio alquanto esplicito: «Forza Nuova Verona, - terminava la nota di Castellini ed Amedeo - annuncia l’adesione a qualsiasi forma di mobilitazione di piazza atta a bloccare ed impedire anche fisicamente questa infame sfida alla nostra città».

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Il post di Forza Nuova Verona pubblicato su Facebook

Parole queste ultime, in particolare il riferimento a «qualsiasi forma di mobilitazione di piazza atta a bloccare ed impedire anche fisicamente questa infame sfida», che non sono affatto piaciute alla deputata veronese del Pd Alessia Rotta, la quale ha stigmatizzato duramente tale presa di posizione: «Berizzi ha svolto in questi anni una preziosa opera di documentazione e inchiesta sulle organizzazioni di estrema destra nel nord Italia. E oggi - sottolinea la deputata Dem - non solo riceve minacce di morte da singoli personaggi, ma addirittura c’è sul web un invito alla mobilitazione da parte di Forza Nuova per impedire, anche fisicamente, la presentazione del libro "Nazitalia" a Verona. È inammissibile,  - ha quindi aggiunto Alessia Rotta - che ci sia un gruppo organizzato che istighi alla violenza verbale e fisica. È necessario che il sindaco Sboarina si esprima con una ferma condanna sulle minacce e dica chiaramente che non è disponibile a revocare l’uso della sala comunale per la presentazione del suo libro».

Dello stesso avviso anche il capogruppo Pd in Consiglio comunale Federico Benini, il quale è tra i promotori dell'evento del prossimo 26 giugno che vedrà tra i protagonisti anche il writer Cibo e l'ex procuratore Guido Papalia: «Ho prenotato sala Lucchi - ha spiegato il consigliere Benini - e ci sarà un breve saluto del sottoscritto che sta coorganizzando assieme allo scrittore la serata. Sono state invitate tutte le associazioni sensibili ai temi dell'antifascismo e i tre sindacati confederati. Ho appreso - ha quindi aggiunto Benini - che diverse realtà di estrema destra (post del Consigliere Bacciga e pagina social di Forza Nuova) saranno presenti per boicottare la serata e che ci sono pressioni sul sindaco per revocare Sala Lucchi. Se Sboarina dovesse cedere alle pressioni dei gruppi di estrema destra, potremmo dire che a Verona c'è ancora libertà di espressione?».

Il post del consigliere Andrea Bacciga cui fa riferimento Federico Benini

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