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Omofobia a Verona, la maggioranza compatta: "Verona non è violenta, il Pd strumentalizza"

"Verona non è violenta - ha dichiarato la consigliera comunale della Lega Laura Bocchi - e combatte chi vuole togliere la libertà basilare per ogni essere umano: amarsi"

Non si placano le polemiche in città dopo l'aggressione omofoba avvenuta lo scorso 11 agosto in piazza Bra. L'individuazione del presunto responsabile da parte della polizia scaligera, invece che chiudere il caso, pare abbia riaperto i dissidi sul versante politico. Non sono piaciute le parole del sindaco Sboarina alle opposizioni, e nemmeno agli stessi aggrediti, giudicate troppo flebili sotto il profilo della condanna, con il primo cittadino accusato di preoccuparsi più della salvaguardia dell'immagine della "bella Verona" che di manifestare solidarietà alle vittime della violenza.

Non sono mancate però in queste ore anche le prese di posizione da parte di numerosi fiancheggiatori del sindaco: «Personalmente, ho espresso la mia solidarietà ai due ragazzi vittime di scherno e attacco, - spiega l'esponente della Lega Laura Bocchi - ricordando che Verona non è violenta e combatte chi vuole togliere la libertà basilare per ogni essere umano: amarsi. Detto e fatto, l'aggressore è stato assicurato alla giustizia. Forse è stato fatto tutto troppo in fretta e bene, tanto che il Pd ha dovuto sollevare altre ed ulteriori questioni sul caso, solo per il gusto di farlo. C'è chi ama piangersi addosso e chi invece risolve, senza dover per forza bloccare Verona su un fatto grave, già risolto, dimenticando gli altri 260.000 cittadini coi loro problemi altrettanto degni di attenzione».

Critiche al Pd e in particolare ai due consiglieri Elisa La Paglia e Federico Benini, sono giunte anche da Forza Italia, con Stefano Bianchini che sottolinea come «la polemica» sia stata fatta «soprattutto cercando di far passare Verona, la nostra città in cui viviamo benissimo, come una città di destra e omofoba a prescindere da cosa e da come sia accaduto». A prendere le difese del sindaco anche la consigliera comunale Maria Fiore Adami di Battiti per Verona: «Ringrazio la consigliera La Paglia - afferma Adami in modo ironico - per le lectio magistralis su come funzionano i meccanismi mentali legati alla violenza. Credo sia però necessario che chi ha la volontà di insegnare, si metta dalla parte di chi può imparare. Un politico dovrebbe, a mio dire, elaborare una metacosicenza politica in cui la condanna della violenza, ribadita in maniera forte dal nostro sindaco, non ha colori, posizioni partitiche o diversità sessuali. Questa Amministrazione è contro la violenza, - conclude Adami - crede nella titolarità della legge e nella gestione di un programma amministrativo per cui è stata eletta. Il resto rimane solo strumentalizzazione partitica che non ha nulla a che fare con la nostra idea di città».

Ancor più duro il commento alla vicenda da parte di Leonardo Ferrari, esponente di Fratelli d'Italia: «I consiglieri Benini e La Paglia non sanno leggere. Dopo che il sindaco ha detto chiaramente tre cose: "Condanno la violenza, Verona non è omofoba, la nostra amministrazione crede in alcuni valori ma non è nemica di chi la pensa diversamente", loro riescono ugualmente a cercare la strumentalizzazione. La faziosità è una brutta malattia e ha ragione Sboarina quando dice che è questo che avvelena l'aria e costruisce etichette immeritate per Verona».

Anche il consigliere comunale di Battiti per Verona Nicolò Sesso non ha dubbi nel ritenere inappropriate le polemiche solleva dagli esponenti Pd: «Nulla di quanto dichiarato dai consiglieri comunali Benini e La Paglia corrisponde al vero. Personalmente, - spiega Nicolò Sesso - condanno fortemente ciò che è accaduto, poichè ogni atto di violenza va condannato. D'altra parte, non trovo altrettanto corretto che questi soggetti, per dimostrare al loro elettorato che sono ancora vivi, puntino il dito contro i veronesi e la città di Verona, dichiarandola città fascista e omofoba. Consiglio ai miei colleghi di opposizione di cominciare a darsi da fare per il bene della città».

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