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Agsm, rinnovato il cda. Cambia solo il presidente: sarà Daniele Finocchiaro

Il sindaco Sboarina ha firmato i decreti di nomina di Mirco Caliari, Maurizio Giletto, Stefania Sartori e Francesca Vanzo, dando di nuovo fiducia ai quattro consiglieri del passato cda. Il quinto nome è quello del manager che il prossimo 10 aprile sarà nominato presidente

Oggi, 8 aprile, sono scaduti i termini per la presentazione delle candidature valide per il nuovo consiglio di amministrazione di Agsm. Il cda precedente si era dimesso solo per far cadere il presidente Michele Croce, dato che quest'ultimo non voleva fare un passo indietro. Il sindaco Federico Sboarina ha voluto dunque rinnovare l'incarico ai consiglieri che si erano dimessi, aggiungendo il nome di colui che andrà a sostituire Croce sulla poltrona della presidenza. 

Sboarina ha firmato i decreti di nomina di Mirco Caliari, Maurizio Giletto, Stefania Sartori e Francesca Vanzo, dando di nuovo fiducia ai quattro consiglieri del passato cda. Il quinto nome è quello di un manager, Daniele Finocchiaro. È lui che il prossimo 10 aprile sarà nominato presidente.

Nel braccio di ferro interno alla maggioranza tra chi chiedeva un presidente-tecnico e chi voleva un presidente-politica, l'hanno spuntata i primi. Daniele Finocchiaro ha infatti un curriculum da manager, con tra le ultime voci la presidenza dell'Università di Trento e una ventennale esperienza all'interno della GlaxoSmithKline.

Una soluzione che alla vigilia veniva definita una «pia illusione» dal consigliere comunale di minoranza Michele Bertucco, che dopo le nuove nomine ha comunque commentato così: «Con la nomina di un manager alla presidenza di Agsm, il sindaco cerca di salvare la faccia rispetto allo stallo in cui gli uomini da lui finora nominati hanno gettato le aziende partecipate veronesi. Come però dimostra anche il caso di Fondazione Arena, il manager da solo non basta se non poi manca una linea da seguire. Nel caso di Agsm, poi, resta un consiglio di amministrazione completamente lottizzato. Il Comune, in qualità di socio unico, è chiamato a dare indirizzi per sbloccare la situazione di Amia, da anni impantanata sulla questione del project financing, per accelerare l’aggregazione con Aim e per decifrare la partita con A2A e Ascopiave».

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