Nove cani al caldo dell'estate senza cibo né acqua, padrone condannato
L'uomo dovrà pagare una multa di 3.000 euro e dovrà rimborsare le spese processuali. I nove animali erano stati salvati nel 2015 dalle guardie zoofile dell'Oipa e dai veterinari dell'Ulss
Reclusi giorno e notte in un allevamento abusivo, con feci e urina sparsi ovunque, senza cibo né acqua e quindi con il rischio di morire sotto i trenta gradi dell'estate 2015. Così vivevano nove cani che circa quattro anni fa sono stati salvati dalle guardie zoofile dell'Oipa di Verona e dai veterinari dell'Ulss.
La stessa Oipa ieri, 5 giugno, ha comunicato che l'iter giudiziario nei confronti del responsabile di questi animali si è concluso nel tribunale di Verona con una condanna. Per il reato di detenzione di animali in condizioni incompatibili con la propria natura e produttiva di gravi sofferenze, il colpevole dovrà pagare una multa di 3.000 euro e rimborsare le spese processuali.
Prima dell'intervento dell'estate 2015, le guardie zoofile dell'Oipa erano già intervenute qualche mese prima per controllare la situazione dei cani presenti nell'allevamento. All'epoca gli animali risultavano in buona salute, nutriti e detenuti in un buon stato di pulizia, ma avevano comunque effettuato un sequestro amministrativo della struttura amatoriale, perché sprovvista delle adeguate concessioni e autorizzazioni.
È stato nel sopralluogo successivo che le guardie zoofile hanno verificato che non solo le autorizzazioni non erano state richieste, ma che i cani erano detenuti in condizioni terribili. Data l'urgenza e l'impossibilità di rintracciare il proprietario e con l'autorizzazione di un magistrato, le guardie dell'Oipa sono così entrate nell'allevamento per l'ispezione e il sequestro gli animali.
I cani, uno di razza rottweiler e gli altri american stafforshire terrier, sono stati poi portati in una struttura convenzionata.