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Martedì, 23 Aprile 2024
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Protesta No Tav contro la Brescia-Verona-Padova: «Toninelli dimettiti»

I bresciani e i veronesi contrari all'Alta Velocità, anche alla luce dei dati forniti dall'analisi costi-benefici si sentono ancora più convinti delle loro posizioni

L'analisi costi-benefici dà ragione a quello che diciamo da sempre: la Tav Brescia-Verona è un'opera ingiustificata sul piano del "valore sociale" ed è negativa per 2.384 milioni di euro, secondo il calcolo realistico prospettato dal documento. È stata certificata definitivamente l'inutilità dell'Alta Velocità.

L'analisi costi-benefici sull'Alta Velocità Brescia-Verona-Padova è stato pubblicata in ritardo dal Ministero delle infrastrutte e dei trasporti (Mit) ed il messaggio che il Mit ha trasmesso insieme all'analisi è sostanzialmente che quest'opera è stata ereditata dai passati governi e che l'ipotesi di bloccarla è ormai diventata più svantaggiosa rispetto all'ipotesi di portarla a termine. E quindi la Tav Brescia-Verona si farà. Questo, però, non ha fermato i No Tav bresciani e veronesi, che oggi, 6 luglio, hanno protestato e che alla luce dei dati forniti dall'analisi costi-benefici si sentono ancora più convinti della loro contrarietà. Tra i dati dell'analisi, infatti, hanno trovato alcuni riscontri sulle motivazioni della loro battaglia, come ad esempio il fatto che l'analisi costi-benefici indichi che la linea Brescia-Padova non sia in saturazione.

Nonostante questa pubblicazione inconfutabile il governo non vuole essere conseguente a quanto dimostrato dall'analisi costi-benefici - scrivono i No Tav - Il Ministero delle Infrastrutture ha rilasciato dichiarazioni prive di senso, secondo le quali il costo per il blocco dell'infrastruttura è troppo elevato. Le penali per la Brescia-Verona siano calcolate in 71,9 milioni di euro di costi accertati, ai quali si aggiunge l'indennizzo pari al 10% dell’importo dei lavori. La spesa, quindi, dovrebbe essere di 260 milioni di euro. Si ipotizza che con i possibili contenziosi si potrebbe arrivare a una stima di massimo 500 milioni di euro. In seguito la relazione tecnico-giuridica ipotizza anche uno scenario particolarmente pessimistico, che raggiunge al massimo i 700 milioni. Per la Verona-Padova il costo attuale è di 83 milioni e l'indennizzo dovrebbe arrivare a 271 milioni di euro, per un totale di 354 milioni di euro (in uno scenario estremamente sfortunato l'indennizzo arriverebbe a 500). Pure nel caso in cui si sommino gli scenari peggiori, seppure del tutto ipotetici, si arriva ad una quota di 1,2 miliardi di euro di indennizzo, a fronte di una spesa totale dell'opera di oltre 8 miliardi! La documentazione pubblicata dimostra come le penali siano uno scoglio superabile, nel caso in cui ci fosse la volontà politica di fermare il Tav.
Toninelli ha deciso di proseguire venendo meno a quanto promesso al suo elettorato. L'unica spiegazione sta in un dietrofront puramente politico del Movimento 5 Stelle, che evidentemente decide di venire meno ai propri principi, per non aprire una battaglia politica con la forza "amica" leghista. Una mancanza di volontà estremamente grave e terribilmente ipocrita.
Soprattutto va sottolineato che sono differenti le strade che si possono percorrere. Una di quelle indicate dalla relazione tecnico-giuridica riguarda l'annullamento in autotutela, senza alcun rischio di indennizzo, che per noi rimane pienamente legittima.
Chiediamo dunque al ministro Toninelli di essere coerente alla posizione di contrarietà al Tav per anni sostenuta dal Movimento 5 Stelle. In caso contrario dovrebbe dimettersi immediatamente. E pretendiamo dalle amministrazioni comunali, che per prime dovrebbero avere a cuore la tutela ambientale del territorio e dei cittadini che saranno colpiti dagli espropri, di tutelare la collettività sollevando con forza l'esigenza di fermare il Tav Brescia-Verona.

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