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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Marco Albino Ferrari al Film Festival della Lessinia con il libro "Assalto alle Alpi"

Oltre ai film in concorso, alla musica e agli appuntamenti per i più piccoli, il festival propone anche un incontro con l'esperto di cultura di montagna

Come dobbiamo pensare il futuro prossimo delle valli alpine? In che direzione si muoveranno gli imminenti "progetti di sviluppo" rivolti alle terre alte? Tra la logica di chi vede lo sviluppo solo nel cemento e nelle piste da sci e chi invece vorrebbe una montagna rinchiusa nell’idilliaca e irreale immobilità dei "bei tempi andati" si muove la ricerca di Marco Albino Ferrari, ospite domani, 28 agosto, alle 16 degli incontri di Parole Alte del Film Festival della Lessinia.
Con il libro Assalto alle Alpi (edito da Einaudi) l’autore, alpinista ed esperto di cultura di montagna suggerisce nuove vie possibili al di là degli stereotipi e rispettose delle componenti naturali, economiche e sociali. «La forza d’inerzia spesso vince sulla forza del cambiamento - ha spiegato Ferrari - La forza d’inerzia si basa su un argomento potentissimo: "Si è sempre fatto così". Cambiare significa decidere di adattarsi, avere una visione morbida. Ed è esattamente questo uno dei drammi che stiamo vivendo sulle Alpi: non si ha la forza di decidere, di indicare l’alternativa a un’economia basata quasi solo sullo sci da pista».

Una delle voci più autorevoli della cultura di montagna cercherà di suggerire prospettive e soluzioni nuove, rispettose sia dell’ambiente sia delle persone. Ma la giornata di domani del festival partirà con le proiezioni al Teatro Vittoria a partire dalla 10.30 con la Retrospettiva e la visione di Liebesbriefe aus dem Engadin / Lettere dall’Engadina (Germania 1938). Da una parte un furbo direttore d'albergo dell'Engadina, dall'altra un aitante maestro di sci pieno di corteggiatrici. Il direttore decide di spedire false lettere d'amore da parte del maestro a decine di ragazze, per invogliarle a tornare ad alloggiare in albergo e a frequentare i corsi.
Alle 11, nella Piazza del Festival, appuntamento per i più piccoli con Paroline Alte 3+. La voce e le mani dell’illustratrice e scrittrice Chiara Raineri (Premio Nati per Leggere 2023) portano in un viaggio dei sensi per scoprire sapori, odori, forme e consistenze della foresta, attraverso gli occhi di una Piccola pantera (Camelozampa, 2022). L’autrice aiuta a descriverle, accompagnando i bambini tra illustrazione, colore e parola.
Dalle 15.30, al Teatro Vittoria, al via le proiezioni dedicate a bimbi e ragazzi. Le animazioni in programma sono: Meta (Germania 2022) di Antje Heyn, Moshi Moshi (Belgio 2021) di Jen Berger, Somni (Germania 2023) di Sonja Rohleder, The Smortlybacks come back / I Ventofanti sono tornati (Svizzera 2022) di Ted Sieger, Naissa des oasis / Nascita delle oasi (Francia 2021) di Marion Jamault, Dooi / Disgelo (Paesi Bassi 2021) di Arthur van Merwijk, Yek Chize Siyah / Qualcosa di nero (Iran 2022) di Reyhaneh Kavosh, Pourquoi les arbres perdent leurs feuilles è l’automne? / Perché gli alberi perdono le loro foglie in autunno? (Francia, Belgio 2022) di Pascale Hecquet, Spin & Ella (Belgio 2023) di An Vrombaut, Eichhörnchen / Scoiattolo (Germania 2022) di Julia Ocker, Autosaurus rex (Svizzera 2022) di Marcel Barelli.

E continuerà al Teatro Vittoria la visione delle pellicole in concorso. Alle 18 It takes a village… / Ci vuole un intero villaggio… (Armenia, Belgio, Francia 2022) di Ophelia Harutyunyan. È la storia di Mariam che vive con sua madre e sua figlia in un villaggio armeno di sole donne, impegnate nei campi mentre gli uomini sono lontani per lavoro. Segue Mamá / Mamma (Messico 2022) di Xun Sero. Nella comunità Tzotzil sugli altopiani messicani, il regista dialoga affettuosamente con la madre che racconta con voce fioca del suo matrimonio forzato e delle violenze subite già dall'infanzia. Alle 21 Carmen Jaquier presenta Foudre / Fulmine (Svizzera 2022). Siamo in Svizzera, nell'estate del 1900. Elisabeth ha 17 anni e sta per prendere i voti, quando la misteriosa morte della sorella maggiore la costringe a lasciare il convento e a tornare alla fattoria di famiglia.

La giornata si chiude nella Piazza del Festival. Dalle 23 una rivisitazione acustica in trio di alcuni brani del disco Poveri noi con un omaggio a Lucio Dalla a ottant’anni dalla nascita. Ulula è accompagnato sul palcoscenico da Francesco Ceriani alla tastiera, synth e voce e da Camilla Baraldi al pianoforte e voce.

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